Le amministrazioni locali, i loro provvedimenti e le dinamiche del gioco

28/03/2017
Informazione Aziendale
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Non vi è dubbio che l'intevento della Regione Liguria relativo alla moratoria della Legge contro il gioco problematico e contro i casino online continua a sortire riflessioni e ci si domanda perché le stesse non sono nate “qualche tempo fa” in modo che il settore ludico non venisse travolto da questa “orda” di restrizioni che lo hanno portato ai minimi termini. Ed anche se questa promessa moratoria, indubbiamente, potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno per gli addetti ai lavori bisognerebbe che si aprissero immediatamente dei tavoli di confronto, altrimenti tra qualche mese ci si ritroverebbe ancora allo stesso punto, ma con problematiche maggiori.

Ormai, non vi è dubbio che le Amministrazioni Locali, ammesso che siano intervenute veramente in buona fede ed a salvaguardia del proprio territorio, hanno creato tantissimi danni agli esercenti del gioco e che non si sono sopratutto minimamente preoccupate (salvo forse qualche Ente) di colloquiare con il settore e sentire anche “ma con orecchie aperte” le dinamiche del mondo del gioco, le sue esigenze ed i suoi doveri. Il gioco si è trovato da un lato a dover “obbedire” ai dictat delle varie Leggi di Stabilità, e dall'altro a contenere il proprio campo di azione a seguito delle restrizioni amministrative che venivano mano a mano messe in campo ed ovviamente da seguire.

Da qui la desolazione del settore del gioco pubblico ed il sentirsi abbandonato proprio dallo stesso Stato che lo ha creato ed in nome del quale agisce e lo rappresenta in virtù delle concessioni attribuite: essere, insomma, una “riserva di Stato”, non conta assolutamente nulla se non negli esborsi che gli operatori sono costretti ad effettuare per “arrivare ad esserlo”!! Certamente, ora come allora, gli addetti ai lavori del gioco continuano a richiedere tavoli di incontro, essendo ovviamente consapevoli che questa “futuribile riforma dell'intero settore” porterà concretamente ad una riduzione della offerta di gioco che determinerà, a sua volta, seri problemi occupazionali e, forse, anche di sopravvivenza di taluni esercizi.

Le associazioni di categoria, e Sapar in testa a tutte, continuare a “spingere” per fare chiarezza con incontri mirati ad analizzare a fondo le dinamiche del settore ludico ed i suoi problemi, ritenendo che solo così le Amministrazioni Locali potranno adottare provvedimenti efficaci senza incidere, poi, negativamente sulle attività delle aziende e sulle risorse che in esse operano. Sapar, Associazione Nazionale Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative che rappresenta in Italia circa 1.700 aziende che portano un indotto di circa 200mila lavoratori, con forza ribadisce che c'è ancora troppa confusione sui dati e sui contorni del gioco e per questo si è creato quel forte allarmismo e quella “cattiva predisposizione” nei confronti del mondo del gioco d'azzardo pubblico.

Ovviamente la stessa Associazione si è sempre dimostrata disponibile ad un serio confronto per trovare un punto di equilibrio che spazi tra la tutela del territorio, l'ordine pubblico, sanità, entrate erariali, lotta all'illegalità nel mondo dei casino online italiani e difesa dei posti di lavoro. Senza dimenticarsi, quindi, cosa la filiera legale del gioco pubblico è riuscita a creare per l'occupazione e questo dovrebbe bastare a “levarsi il cappello” di fronte al settore ludico! E lo Stato per l'occupazione delle risorse, in questi anni, cosa è riuscito a fare?

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