CASTIGLIONE MESSER MARINO - “Non ritengo giusto che i novecento residenti all’estero, dei quali il 99 per cento non sa nemmeno dove si trova Castiglione Messer Marino, debbano essere inseriti nel quorum, perché ciò può condizionare la reale volontà della popolazione effettivamente residente”. Con questa dichiarazione Enzo Fangio, consigliere di minoranza uscente e candidato nell’unica lista in campo, getta benzina sul fuoco delle polemiche politiche nel popoloso centro montano del Vastese. I fatti sono ormai noti: a Castiglione si vota con una sola lista, quella collegata al candidato sindaco Emilio Di Lizia, perché l’altra, quella approntata dall’amministrazione uscente, è stata esclusa per insanabili vizi procedurali. La presenza di un solo candidato in campo, quasi paradossalmente, sta alimentando una campagna elettorale ancora più accesa. Già, perché se è vero che il candidato sindaco è uno solo, Di Lizia, è altrettanto vero che la fazione a lui avversa è rappresentata dal partito del non voto o del commissario, che parte già con un vantaggio di novecento voti, quelli appunto dei residenti all’estero che realisticamente non torneranno a votare. Proprio ieri, su queste colonne, un giovane elettore ed ex candidato, Patrizio Camperchioli, è intervenuto per propagandare il non voto, auspicando l’arrivo del commissario prefettizio. Il nemico giurato del candidato sindaco Di Lizia si chiama dunque quorum, molto più forte del sindaco uscente Massimo Mastrangelo. E peseranno su quel quorum anche e soprattutto gli oltre novecento residenti all’estero. Insomma, le elezioni Di Lizia rischia di perderle proprio all’estero. Ed è questo che contesta il candidato Enzo Fangio: “Il diritto al voto lo voglio anche concedere ai residenti all’estero, ma non è giusto che questi possano influenzare la vita politica di una comunità di cui non sanno nulla. Da qui è nata la nostra provocazione e cioè abbiamo invitato gli amministratori uscenti,che hanno presentato la lista poi respinta, e che erano sicuri di batterci, ad invitare i castiglionesi a recarsi comunque alle urne per lasciare la scheda bianca o annullarla. In questo modo sarebbe rispettata la volontà dei cittadini. Inoltre si eviterebbe una schedatura tra chi va e chi non va a votare. I cittadini devono essere liberi di esprimersi e solo dietro la cabina elettorale potrà esserci la vera libertà, senza condizionamenti. A Castiglione, in questi giorni, non c’è un bel clima. - denuncia pubblicamente il consigliere di minoranza - L’unico modo per evitare ancora di più spaccature è quello di accettare il confronto nelle urne. Non è un escamotage solo per superare il quorum perché i numeri dicono il contrario: nelle ultime elezioni provinciali a Castiglione il centrodestra, cioè la parte politica di Mastrangelo, ha battuto nettamente il centrosinistra. Quindi i numeri per far arrivare il commissario ci sono”.