Gruppo politico "Trivento che vorrei" vota contro il consuntivo 2016 e nella relazione motiva le ragioni

Gruppo Politico "Trivento che vorrei"
28/04/2017
Attualità
Condividi su:

 

Relazione con dichiarazione di voto sul conto consuntivo 2016

 Anche il conto consuntivo 2016 si chiude con un cospicuo avanzo di amministrazione determinato in 2.831.679,97 euro di cui 1 818.720,77 come parte disponibile. Tali cifre, lungi dall’essere un risultato lusinghiero per la giunta in carica, sono invece il frutto del risanamento finanziario post – dissesto, merito prima del commissario prefettizio  per essersi fatto carico dell’impopolarità dell’aumento di tutte le tariffe dei tributi comunali, adeguato alla criticità del momento, poi della commissione straordinaria li liquidazione per la scelta della procedura semplificata che ha dimezzato il deficit da pagare e per la ricerca certosina dei residui attivi ammontanti al oltre un milione e cinquecentomila euro ed infine dello Stato che ha elargito oltre 900.000,00 euro come contributo straordinario che hanno contribuito ad aumentare l’avanzo di amministrazione a dissesto finanziario concluso. Ancora oggi, sebbene siano passati quasi tre anni,  questa amministrazione non è riuscita e non  riesce a riscuotere tutti i residui attivi dal momento che , stando alle cifre contenute nella relazione illustrativa al conto consuntivo ( pag 37) ci sarebbero oltre 1.000.000,00 euro (424.468.04 per TARSU e TARI e 670.546,02 per canoni idrici pregressi) da riscuotere ancora. Per quei residui attivi che si sono già riscossi si è dovuti ricorrere all’ausilio di soggetti esterni profumatamente pagati. Questa è la verità storica dei fatti, ogni altra giustificazione non è altro che una  celebrazione di meriti inesistenti.

Il lavoro svolto dalle amministrazioni durante e soprattutto post dissesto si è caratterizzato solo nello gestire l’ordinario e nel mantenere quasi immutati, tranne l’addizionale  IRPEF ridotta dopo un lungo contenzioso con la minoranza che ne chiedeva subito un dimezzamento, tutti i tributi comunali, non accorgendosi neanche che gli stessi coprivano le percentuali superiori a quelle previste per legge.

Ed infatti nel consuntivo 2016 si riscontra un 107,67% di copertura per il servizio TARI  con entrate di 400.224,28 e con spese di 371.729,92 con una differenza in più di euro 28.494,36 euro quando la legge prevede una copertura del 100%. Su tale servizio non si comprende come mai ,dopo la caccia agli evasori che ha contribuito ad allargare la platea dei contribuenti, le tariffe non diminuiscono mai; di solito quando pagano tutti si paga meno. Evidentemente più di qualcosa non funziona.  Si riscontra anche un 55,97% per la mensa scolastica, sebbene la copertura minima per legge sia del 36%, ed infine un 164,43% rispetto al 105,57% del 2015 per la copertura del servizio delle lampade votive con entrate di 33.683,30 euro ma con spese di 20.394 euro con un saldo positivo di euro 13.139,20  che conferma la predilezione di questa maggioranza a tassare i servizi cimiteriali, nella certezza che i defunti non possono votare. Solo il servizio idrico integrato ha fatto registrare un abbassamento abbastanza sensibile della percentuale di copertura dal 86,98 del 2015  al 73,56% del 2016 ma non per la riduzione delle tariffe a beneficio dei cittadini che restano ancora quelle del dissesto, ma per l’aumento dei costi di gestione a beneficio di pochi. Basti dire che solo per la manutenzione della rete idrica e fognante si sono spesi 152.699,00, rispetto ai 100.906,47 del 2015, di cui 78.000,00 per manutenzione ordinaria e 74.000,00 per manutenzione straordinaria. E a dire che per il triennio (2014-2016) l’intero importo della somma di appalto per la manutenzione della rete idrica e fognante era di Euro 186.007,50. ( contratto rep. n. 38 del 2 maggio 2014. Se poi al  servizio idrico aggiungiamo anche la somma concessa dalla regione di 365.950,00 euro per lavori, tuttora in corso, per l’ efficienza della rete  idrica comunale il quadro delle spese si completa.

A dimostrazione della  volontà  dell’ amministrazione comunale di battere solo cassa c’è da dire che nella spedizione delle bollette del canone idrico si registrano euro 2,60  per spedizione postale a fronte di un’affrancatura di  0,91 centesimi.

Non trascurabile poi è il fatto che tra i servizi a domanda individuale non risultano quelli previsti per legge relativi all’utilizzo degli immobili comunali la cui gestione grava interamente sulle casse comunali. Addirittura qualche anno fa l’utilizzo gratuito dell’edificio polifunzionale è stato anche occasione di lucro per un’associazione commerciale. Sembra davvero strano che al revisore dei conti sia sfuggita questa problematica.

Dubbia è poi, da un punto di vista della legittimità, anche la manovra di compensazione, dei citati  28.494,36 euro riscossi in più nel 2016 per la  TARI, operata sul ruolo  del  2017 in quanto gli utenti non sono sempre gli stessi di ano in anno. Ed infatti coloro che per motivi vari (  trasferimenti, morti o altre cancellazioni) non sono presenti nel ruolo TARI 2017 perché dovrebbero perdere quanto pagato in più nel 2016 ? Più che la compensazione sarebbe stato opportuno procedere al rimborso. Ma tutto questo accade perché i bilanci sia preventivi che consuntivi sono solo il  risultato  di un grande lavoro  tecnico, certamente apprezzabile per volontà ed impegno del responsabile di settore, ma privo della necessaria attenzione e direttive politiche di un esecutivo che di politica non ha proprio nulla dal momento che non è in grado di sostituire neanche un assessore dimissionario. Né tanto meno gli incauti nauti di maggioranza, che stancamente si lasciano trascinare ammutoliti su  una zattera di omerica memoria, si rendono conto di quanto accade

 Se si confrontano poi  la due relazioni illustrative dei rendiconti del 2015 e 2016 in merito all’analisi delle anzianità dei residui attivi non si può che restare meravigliati; il percorso del recupero dei residui attivi resta lento tant’ è cha anche nella relazione del revisore dei conti al conto consuntivo 2016 a pag. 23 si legge testualmente “ il revisore evidenzia che sia i residui attivi che quelli passivi hanno una consistenza elevata e pertanto è necessario che l’amministrazione attivi la procedura per potenziare le capacità di riscossione ”. D’altra parte la stessa somma di euro 497.440,54 accantonata come fondo crediti di dubbia e difficile esazione è un campanello d’allarme. Identico suggerimento era stato fatto per il conto consuntivo 2015.  E pure il Comune, come già detto in precedenza, ha affidato il servizio di accertamento e riscossione coattiva a due ditte esterne ; la coop. Molisannio e la Poste tributi S.P.A  con un esborso di somme che superano i 40.000,00 euro solo per il 2016. Se poi a questa somma si aggiunge anche quella degli incentivi pagati ai dipendenti comunali i conti di recupero dell’evasione incominciano a vacillare. Qualche riflessione su questa problematica un esecutivo serio ed accorto alla spesa pubblica la dovrebbe pure fare.

 Cosi come qualche riflessione andrebbe fatta sulle spese del trasporto scolastico affidato ad una cooperativa che da molto tempo, per un allineamento astrale, come  nel film il pilota solitario, partecipa da sola alla gara di appalto del servizio, con ribassi  insignificanti, che ha visto togliere dal capitolato di appalto tra i servizi da rendere, nel corso degli anni,  il cambio degli pneumatici e le spese di bollo senza che questi minori impegni  abbiano visto aumenti salariali in favore dei dipendenti.

Altro “punto dolens” della relazione illustrativa al conto consuntivo 2016 e la mancata analisi sulla gestione dei lavori manutentivi che trova il suo cardine filosofico nella teoria del “ Vogliamoci tutti bene”. Le somme spese per tutti i lavori manutentivi ( pubblica illuminazione, riparazione mezzi, rete idrica e fognante, manutenzione stradale, acquisti materiale vario ecc. ecc. ), come già detto durante la discussione del bilancio di previsione 2017, rappresentano un vero e proprio” pozzo da San Patrizio”, per cui se disciplinate e regolamentate bene potrebbero far risparmiare molto somme al Comune che potrebbero essere utilizzate per la riduzione dei tributi comunali. Al contrario si continua ad assistere alla distribuzione a pioggia perdendo anche il controllo delle manutenzioni stesse Esempio classico sono i compattatori comunali sempre in aviaria nonostante le ingenti somme spese. Qualche volta che si mette in scena un minimo tentativo di indagine seria di mercato per cercare di salvare la faccia si assiste al ridicolo spettacolo di cercare preventivi per una spesa di 60,00 euro mentre nel contempo si affidano lavori in forma diretta per oltre 4.000,00 euro  invocando la benedetta urgenza, procedura consolidata, miracolosa e salvifica  dell’amministrazione comunale.

E che dire poi della sconsiderata idea dell’acquisto di una terna immatricolata nell’anno 2000 per la somma di quasi 25.000,00 euro, senza che l’amministrazione comunale abbia il personale idoneo per utilizzarla ed affidata di volta in volta a ditte private che per essere tali dovrebbero già avere il mezzo adeguato per i lavori di cui si chiede la realizzazione. La  nuova  pratica introdotta mette solo il mezzo comunale nella mani di tutti senza avere la garanzia di un suo utilizzo in modo corretto e senza tenere conto delle eventuali spese di manutenzione del mezzo stesso.

 Più non diciamo perché sappiamo di andare a sbattere contro un muro di gomma refrattario ad ogni consiglio e suggerimento.  Tanta insensibilità  politica  e  tanta mancanza di capacità al dialogo e al confronto non si sono mai viste nella storia del comune di Trivento. Ci conforta però il fatto che un domani nessuno  potrà  mai  dire che in consiglio comunale tutti erano muti e sordi e che nessuno si era accorto di tanta sciatteria amministrativa.

 Votiamo pertanto contro il conto consuntivo 2016, pur contenente un cospicuo avanzo di amministrazione   perché  esso  è  la  diretta  conseguenza  della  gestione  del bilancio di previsione 2016  che ha visto una pressione fiscale quasi  identica a quella in vigore durante gli anni del dissesto finanziario.

 Si sarebbero potuto diminuire le imposte comunali in quanto il dissesto finanziario era stato chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre 2 milioni di euro, ma si è continuato e si vuole  a battere ancora cassa con la logica di fare spesa, non per migliorare i servizi, ma per aumentare la platea dei “clientes” elettorali da imbarcare sull’arca di Noè, quegli stessi “clientes” per cui si accusava l’ex sindaco Corallo di gestione clientelare del potere. Ma il vostro modo di amministrare all’ex sindaco Corallo gli fa un baffo perché avete perfezionato la tecnica di spesa e di distribuzione di essa.

Infine anche il consuntivo 2016 si chiude senza una relazione politico e morale   della giunta che si rifugia dietro una relazione tecnica facendola proprio senza illustrare quali sono state le iniziative prese da essa per affrontare e risolvere le problematiche e le criticità incontrate nel corso dell’esercizio finanziario. Ma non poteva essere che così, dal momento che l’esecutivo è politicamente incolore ed inespressivo

Perciò   questo bilancio consuntivo votatevelo voi, ma andate poi a spiegare alla gente perché, nel mentre si è  usciti  dal dissesto  finanziario,  la pressione fiscale è rimasta quasi identica e gli studenti dell’agro che abitano a decine di chilometri lontano dalla scuole devono continuare a pagare per un servizio essenziale che spetta loro per legge in quanto l’istruzione obbligatoria è gratuita e  non ausiliario come  volete far credere.

 Trivento     27 /4/2017                       

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: