MADRID - Una violenta scossa di terremoto ha colpito ieri sera Lorca, cittadina della Murcia, nel sudest della Spagna: il terremoto, secondo l’ultimo bilancio del governo regionale, ha fatto otto morti (e non dieci, come precedentemente annunciato) e 170 feriti ma le vittime potrebbero comunque aumentare perché alcuni edifici sono crollati, e ha spinto in strada migliaia di abitanti della terza città murciana. Pubblichiamo, di seguito, una corrispondenza dalla Spagna a cura di una collega agnonese, Sara Bartolomeo, che vive nel paese iberico da qualche tempo. "Quando mia hanno detto che c’era stato un terremoto in Spagna, nella comunità autonoma di Murcia, a poche decine di chilometri da quella di Castilla La Mancha, dove attualmente vivo per motivi di studio, ho pensato, con orrore, al ripetersi di un incubo. Immediatamente, nella mia mente si sono riproposte le immagini di L’Aquila, di quel maledettissimo 6 aprile, quando la terra ha tremato in Italia, mettendo in ginocchio la gente d’Abruzzo. Come dicevo io personalmente, per fortuna, non ho avvertito la scossa, all’ora in cui la città di Lorca è stata toccata dal sisma ero in strada, stavo recandomi all’università, ad avvertirmi di quello che era successo è stata la voce allarmata di mia sorella, che aveva appreso la notizia in televisione; quindi rientrando in casa le mie amiche (qui siamo un gruppo di 10 italiani) mi hanno confermato che in Spagna la terra aveva tremato e che ancora una volta il killer silenzioso aveva mietuto vittime, dieci morti e oltre un migliaio di feriti di cui alcuni molto gravi. Questa mattina tutta la Spagna si è svegliata avvolta da un velo di tristezza, erano oltre 500 anni che non accadeva un evento simile, e la morte di 10 persone, per un evento sismico di portata piuttosto modesta (5.2 secondo il sito dell’INGV), come hanno segnalato i media spagnoli, mette ancora una volta in dubbio l’operato dell’uomo".