Dossù Abù, storia di dolore e lacrime, non e' un film

Maria Carosella
19/05/2017
Attualità
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Nella foto copertina da sx: Abù, Isouft, Dombia

Oggi presso la sede di Altomolise.net sono venuti tre ragazzi , che con grande difficoltà linguistica, ci hanno raccontato una storia. Sono i ragazzi del Cat di Via D'Onofrio di Agnone. Giovanissimi, sui vent'anni, due ivoriani Dossò e Isouft e Dombia della Nuova Guinea. 

 La storia e' quella di Dossò, 21enne, che dopo  ben quattro anni di permanenza in un campo profughi in Libia, nell'ottobre del 2016 , fu forzatamente imbarcato e condotto in Italia. Approdò a Lampedusa e successivamente assegnato al Cat agnonese. Ci ha raccontato il trattamento subito in Libia, fatto di violenze, spintoni  botte, fratture ossee causate dai calci dei fucili sulla schiena.

Presso il Cat di Agnone, ha trovato accoglienza, ma il ragazzo racconta che stava malissimo. Dolori ossei, perdita di equilibrio, inappetenza. I primi accertamenti diagnostici non misero in evidenza nulla di patologico, ma lo scrupolo di una dottoressa la Dott. Evangelista, lo portarono all'Ospedale di Campobasso e li fecero diagnosi. Fu riscontrata una malattia ossea importante, trascurata, che poteva condurlo alla morte

Ma lunghi mesi di accertamenti e cure importanti , gli hanno ridato un parziale, per ora, benessere. La prognosi è buona, Dossù Abù ritoverà il completo benessere nel tempo.  Indossa un busto a sostegno della cassa toracica, ma arriverà il giorno, speriamo presto, che potrà toglierlo. Ci raccontava che , quando si ritrova tra la folla, il suo andamento ancora  leggermente claudicante e affaticato, il busto a sostegno, attraggono l'attenzione e non poche volte intorno a lui si crea il vuoto.

Dossò Abù è venuto per ringraziare tutti per averlo curato e aiutato: La dottoressa Evangelista, i medici, gli infermieri, i suoi amici con i quali condivide l'appartamento in Via D' Onofrio e i responsabili del Cat che per mesi tutti i giorni  si recavano presso il Cardarelli di Campobasso , per seguire il decorso della sua patologia e in ultimo ma non ultimo il cuoco Balbi, che ogni giorno per lui prepara piatti selezionati, pechè molti cibi ancora non sono compatibili con la patologia di Abù. Tanti Auguri Abù, speriamo che finalmente la vita ti possa sorridere!

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