Il Pdl perde Agnone, Pietracupa (Adc): "La matematica conta poco"

Il vice segretario nazionale analizza la debacle e ammette: serve ritrovare l'unione

di Mario Pietracupa
20/05/2011
Attualità
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CAMPOBASSO. La conquista della Provincia di Campobasso è stata indubbiamente una gran bella impresa. Così come i commenti entusiastici degli addetti ai lavori, tra l’altro sempre nei limiti della correttezza e del rispetto degli altri competitori, fanno parte del gioco. Naturalmente ora, trascorso qualche giorno, è sicuramente più importante farsi carico della responsabilità di governo delegataci dai cittadini elettori e metterci al lavoro con unità d’intenti finalizzata alla risoluzione dei problemi di cui si è dibattuto molto in campagna elettorale. Preferirei, però, in questo momento, accantonato per un attimo l’evento positivo, soffermarmi su qualcosa che invece non ha funzionato altrove: il Comune di Agnone, omettendo volutamente altre valutazioni sui grossi centri della provincia di Campobasso perché, come si dice, la vittoria cancella anche qualche piccola amarezza. Premesso che formulo con estrema lealtà all’amministrazione di Agnone i più sinceri auguri con l’auspicio che lavori sempre per il bene comune, non mi appassiona più di tanto la ricerca delle responsabilità di una sconfitta né l’analisi delle cause di una divisione annunciata tra due liste fondamentalmente di centro destra. E’ vero che la matematica ci avrebbe premiato ma oramai il dado è tratto e tutto il resto è mera e inutile dietrologia. Nulla può riportarci indietro nel tempo. Per questo mi preoccuperei di guardare avanti, al futuro, con l’entusiasmo e l’umiltà nonché gli stimoli che sono propri di chi deve riconquistare una postazione perduta. E’ il mio un invito a tutti i protagonisti della politica dell’Altissimo Molise che sentono il senso di appartenenza al centro destra a ricomporre ogni frattura e iniziare da subito a lavorare in vista dei prossimi appuntamenti che non possono vederci né divisi né perdenti. Le risorse, naturalmente quelle intellettive, sicuramente non mancano così come sono certo che non mancano le idee e la progettualità. Per quanto mi riguarda sono pronto a contribuire per un rilancio della politica, quella vera, che va nell’interesse della gente e che, a mio modesto avviso, è l’unica che premia. Al primo posto dobbiamo porre l’interesse collettivo altrimenti prediamo di credibilità e, soprattutto, vanno aperte le porte alle nuove generazioni che possono dare un contributo importante. La storia insegna che da una sconfitta, reagendo subito e con adeguate motivazioni, si può trarre anche un vantaggio e la vera vittoria è quella di mettere in campo la diplomazia e il buonsenso per superare divisioni che possono solo nuocere anche a chi ritiene di aver ragione.

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