"Faremo la rivoluzione", parola di Don Francesco Martino , in risposta alle dichiarazioni dell'amministrazione del comune di Agnone sul Caracciolo

19/07/2017
Attualità
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Alle dichiarazioni dell'amministrazione comunale di oggi apparse solo su qualche giornale locale, la replica nel merito del sacerdote Francesco Martino

Lette le dichiarazioni ufficiali del Comune di Agnone, che non smentiscono aimè la sostanza dei fatti, voglio portare all'attenzione della pubblica opinione la vera questione sul Servizio Dialisi: non si mette in discussione l'ammodernamento e la ristrutturazione della stessa, ma la riduzione del servizio stesso. Fino al 30 giugno 2017 il servizio era coperto H24 dall'unico nefrologo presente, il Dott. Mastrangelo; nel mese di febbraio/marzo, vista la non presenza nell'Atto Aziendale della nostra struttura, avendo avuto sentore che sarebbe stato ridotto ad ambulatorio, noi pazienti inviammo una lettera al Presidente Commissario e Sosto, facendo presente che noi 18 avevamo bisogno di un servizio H24. Ci fu assicurato da una lettera della Regione e da una dichiarazione a Rai 3 di Sosto che il servizio, pur perdendo la UOS, sarebbe rimasto servizio ospedaliero H24. In seguito, nell'incontro con Frattura e Forciniti, si parlò anche del secondo medico e del ripristino dell'organico infermieristico per garantire 2 turni giornalieri, stante anche 12 stagionali e 3/4 nostri colleghi in lista di attesa, sempre H24. Ma nel mese di giugno, dopo 7 anni che il servizio era gestito con sacrificio così dal Dott. Mastrangelo, per noi ingiustamente sanzionato per gli episodi del 27/29 dicembre 2016, ci si accorgeva dell'illegalità delle sue reperibilità e si toglieva la copertura notturna del servizio, rimanendo dalle 8 alle 20 in reperibilità la domenica e coperto dalle 8 alle 20 gli altri giorni, con la promessa che a breve sarebbe arrivato il secondo nefrologo e il 4° e 5° infermiere per garantire la turnazione. Ma intanto la notte siamo rimasti scoperti, e se ci succede qualcosa, ormai, il Punto di Primo Intervento (e non più Pronto Soccorso, perchè ha praticamente perso Nefrologo e Chirurghi in consulenza, oltre all'Ortopedico), non può più far niente per noi se non trasferirci. In Inverno il nostro rischio aumenterà e di molto. E' arrivata solo una quarta infermiera, in addestramento, perchè il lavoro in Dialisi è molto tecnico essendo una unità semiintensiva con macchinari abbastanza sofisticati, ma essa è stata assegnata provvisoriamente perchè su di essa decide il primario Vigliardi della Chirurgia. Nel frattempo, oggi, altra bella notizia: poichè il dott. Mastrangelo va in ferie, perdiamo anche la copertura domenicale e pomeridiana o mattutina in pronta disponibilità che sarà esercitata ad Isernia, per cui ci dobbiamo augurare di stare bene fino al ritorno del Dott. Mastrangelo. Non mi si dica che questo è un modo efficace di garantire il servizio, ma è un modo per creare incertezza, precarietà e disagio. Allora mi chiedo: a che serve fare la Dialisi nuova per poi ridurre, tagliare, segare e rendere problematico il Servizio? In noi aleggia il sospetto seguente : come si sono rifatte le sale operatorie e comunque per motivi di servizio si è quasi cancellato il servizio chirurgico, così toccherà a noi: si fara la nuova Dialisi e non ci sarà più il servizio Dialisi. Tutti siete avvertiti: la nostra pazienza ha un limite e già siamo seriamente arrabbiati: faremo la rivoluzione, perchè altrove le soluzioni le trovano, qui da noi se ne fregano. Uomini avvisati, mezzo salvati: già abbiamo sperimentato il solenne non mantenimento della parola data. Speriamo di non farla pagare a nessuno, ma se ci costringete...

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