Sequestro Ong Iuventa: Mariapia Marinelli, di origine agnonese, a capo del pool investigativo per l'inchiesta di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina

Maria Carosella
04/08/2017
Attualità
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Abbiamo appreso dalla stampa nazionalehttp://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_agosto_04/agente-infiltrato-nave-ong-cosi-ho-scoperto-contatti-iuventa-trafficanti-libici-e765329e-7880-11e7-8ef0-c9b41f95269b.shtml che a capo del pool investigativo  nell'ambito di una inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina  che ha condotto al  sequestro della nave Ong Iuventa,c'era il vicequestore , originaria di Agnone, Mariapia Marinelli.

 Il vicequestore dello SCO, Mariapia Marinelli ha seguito tutta l'operazione,fin dall'inizio e per circa 7 mesi. Inchiesta complessa e delicata, che ha richiesto alla nostra concittadina energia e scrupolo. Mariapia,è nata a Agnone , ha frequentato le scuole agnonesi fino alla maturità scientifica. Ha proseguito gli studi  presso l'università di Perugia, conseguendo la laurea in Giurisprudenza. Nel 2000 entra in polizia, e inizia la sua appassionante carriera a Milano, Genova, Roma, sempre in prima linea e seguendo filoni d'inchieste impegnative. Simpatica, amica di tutti. Orgogliosi della nostra concittadina! Complimenti .

 

Di seguito i dettagli dell'operazione: 

      "Persone che lavorano all'interno della Iuventa avrebbero trasbordato, per due volte, sulla nave migranti scortati da trafficanti libici non in situazioni di pericolo". Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Trapani Ambrogio Cartosio che ha chiesto e ottenuto il sequestro della imbarcazione nell'ambito di una inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. "Il sequestro preventivo - ha aggiunto - è stato disposto per impedire la reiterazione del reato". "Il fatto che la Ong non abbia firmato il protocollo - ha spiegato il magistrato - non c'entra nulla con l'operazione odierna".
     "Abbiamo documentato incontri in mare ma siamo portati ad escludere collegamenti tra Ong e libici", ha concluso Cartosio che ha anche escluso categoricamente che qualcuno "abbia agito per scopi di lucro".
"Il fatto che la Ong non abbia firmato il protocollo non c'entra nulla con l'operazione odierna" ha detto i Cartosio. "Anche se gli episodi accertati di favoreggiamento sono tre (18 e 26 giugno e 10 settembre dello scorso anno), altri episodi ci inducono a ritenere che da parte di alcuni componenti dell'equipaggio della Juventa si tratti di comportamenti abituali", ha aggiunto Cartosio. A violare la legge "per scopi umanitari e non di lucro" - ha precisato il magistrato - sarebbero soltanto alcuni membri dell'equipaggio". "Capisco che la delicatezza della materia ci espone a critiche e strumentalizzazioni - ha aggiunto Cartosio - ma non per questo possiamo fermare la nostra attività d'indagine".ANSA Palermo
    

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