BOMBA - Un buco nell’acqua. Questo il risultato dell’assemblea convocata a Bomba dalla compagnia Forest Oil per illustrare alla cittadinanza il progetto di raffineria di gas sul lago. La sala multiuso del comune di Bomba era stracolma, il pubblico attento e reattivo. Le contestazioni non sono mancate, da parte non degli ambientalisti, ma dei cittadini, di coloro che vivono a Bomba e nei centri vicini e corrono il rischio di veder realizzata, sul lago, una raffineria di gas. «L’obiettivo degli americani era convincere della bontà del progetto. - spiega il consigliere provinciale dell’Idv, Palmerino Fagnilli - Non solo non solo non è stato centrato, ma addirittura la Forest Oil è riuscita a convincere il sindaco di Bomba, Donato Di Santo, a fare retromarcia». Nelle scorse settimane il primo cittadino, insieme all’assessore provinciale Caporrella, ha preso parte ad un viaggio ad Amsterdam, promosso dalla ditta Forest Oil, per visionare una raffineria già in funzione. Dopo quel viaggio gli amministratori si erano detti possibilisti in merito all’impianto sul lago di Bomba. Sul viaggio-studio il consigliere Fagnilli ha anche presentato un’interrogazione. Da allora, però, qualcosa è cambiato. Il sindaco Di Santo, infatti, chiudendo l’incontro di domenica, ha dichiarato che il Comune di Bomba è fermamente contrario e che quindi si attiverà in tutte le sedi e nelle forme dovute per bloccare il progetto della Forest Oil. «Su questa decisione - commenta il consigliere Fagnilli - forse ha pesato anche la sala tumultuosa che ne chiedeva a gran voce le dimissioni. La Forest ha perso. Il territorio ha vinto. Ma la lotta non si deve e non si può fermare. E’ necessario suggellare la vittoria in modo ufficiale, con gli atti. In attesa della risposta ufficiale all’interrogazione da me presentata in Provincia sul “Viaggio in Olanda”, la Forest, in assemblea, ha riconosciuto che il viaggio c’è stato ed è stato voluto dalla Regione Abruzzo. E’ stato pagato dalla Forest Oil. Addirittura per provarlo, il capo della Forest, ha mostrato in assemblea, quasi a lavarsene le mani, un documento regionale: un ordine di servizio a firma di Antonio Sorge, presidente del comitato Via, che autorizzava Domenico Scoccia a recarsi ad Amsterdam».