Analisi di un voto
I risultati elettorali di Trivento del 4 marzo 2018 dicono che l’amministrazione comunale del colore di centro sinistra ha ben poco, se non niente , dal momento che durante lo spoglio elettorale si sono contati ben 1.117 voti per il candidato del centro destra alla camera e ben 995 voti per il candidato al senato, mentre solo 225 sono stati i voti raccolti dal partito democratico per la Camera dei deputati e 227 voti per il senato. Addirittura la Lega Nord ha raccolto 241 voti per la camera e 211 per il senato, dimostrando di essere il terzo partito dopo il M5 stelle, che da solo ha raccolto 978 voti e Forza Italia con i suoi 758 voti presi alla Camera. Mi hanno riferito che la segretaria regionale del PD, candidata alla Camera, analizzando il voto triventino ad un certo punto si sia messa a cantare l’inno sacro “quante stelle, quante stelle , dimmi tu la mia qual è”
Al di là della battuta ironica finalizzata solo a sdrammatizzare la situazione, c’è da domandarsi del perché di un risultato cosi disastroso per il centro sinistra triventino che addirittura si posiziona non solo con un grande differenza di voti dietro il centro destra e il M5 stelle, ma anche come quarto partito dopo la Lega di Matteo Salvini. Evidentemente la politica non è di casa a Trivento per cui i finanziamenti inviati in clima elettorale da Frattura e la sua giunta non sortiscono l’effetto desiderato, perché quando manca la materia prima i risultati sono deludenti.
Ed infatti da un esecutivo non espressione delle forze politiche, composto anche da due assessori esterni che non danno nessun contributo né politico né amministrativo, se non la sporadica presenza fisica e da una maggioranza consiliare che brilla di luce propria per il mutismo e la sordità nel momento in cui deve parlare o ascoltare non c’era e non c’è da aspettarsi nessun ritorno di consenso elettorale. L’attuale amministrazione comunale sembra una brigata silenziosa e taciturna che viaggia dentro un carrozzone, che non ha né sterzo e né finestrini per cui i viaggiatori che sono dentro non si rendono conto né dove vanno, né se vanno avanti o indietro e ne possono cambiare rotta.
Essa è stata il risultato di un’ammucchiata finalizzata solo a vincere le elezioni tant’è che nelle ultime elezioni amministrative del 2014 nessuna lista di centro destra si è presentata in contrapposizione, nonostante che Forza Italia nella competizione elettorale europea, svoltasi contemporaneamente, avesse preso oltre 1.500 voti. E questo dato, non certo irrilevante, la dice lunga sul modo di fare politica a Trivento, ma poiché le bugie hanno le gambe corte tutti i nodi vengono al pettine. Peccato che coloro che hanno la possibilità di intervenire nulla dicono e nulla fanno. Ricordo agli attuali amministratori che quando prima dell’anno 2000 il centro sinistra o la sinistra erano tali e si faceva politica i risultati si sono visti sia per l’elezione prima di consiglieri provinciali e poi di quelli regionali. ( Tullio Farina capogruppo “ Trivento che vorrei”)