Catia Mancini di origine di Pietrabbondante, in vista a Londra al British Museum fotografa la Tabula Osca, nota anche come Tabula Agnonensis (Tavola di Agnone) e scrive:"
TAVOLA OSCA o Tavola degli Dei: dal Molise a Londra.
Una lastra di bronzo del III sec. A.C. in lingua osca rinvenuta in un podere tra AGNONE e CAPRACOTTA nel 1848 da un contadino durante l'aratura. Un importante reperto che testimonia la lingua italica nel Sannio"
Grazie a Catia per le belle foto
Al 3° piano (galleria G69) del British Museum di Londra, in una vetrina condivisa con altri oggetti e non da sola come converrebbe ad un reperto archeologico di tale importanza, giace una lamina bronzea dallo spessore medio di circa 4 mm, 165 mm circa di base, un’altezza di 279.5 mm e 2332 gr. di peso. Si tratta della Tabula Osca, nota anche come Tabula Agnonensis (Tavola di Agnone), una tavoletta con iscrizione in lingua osca su entrambi i lati. Insieme alla Tabula Bantina e al Cippus Abellanus rappresenta una delle più importanti testimonianze esistenti dell’estinto idioma degli Osci, popolazione di origine indoeuropea insediatasi in ampia parte dell’Italia meridionale in epoca pre-romana e dedita alla coltivazione della terra e alla pastorizia. In Molise gli Osci finirono con fondersi coi Sanniti coi quali ebbero numerosi elementi di affinità.
La tradizione vuole che l’oggetto sia stato rinvenuto in una località agreste detta Fonte del Romito, in un podere appartenuto ad un certo Giangregorio Falconi, situato nelle vicinanze del Monte del Cerro, tra Agnone e Capracotta (Isernia), e coltivato dal contadino Pietro Tisone a cui si deve il ritrovamento della Tabula durante lavori di aratura nel 1848. Sottoposto alla visione dei fratelli Francesco Saverio e Domenico Cremonese di Agnone, già impegnati nello studio di resti lapidei ritrovati nella zona, questi dettero notizia del ritrovamento nel “Bullettino dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma e riferirono del reperto bronzeo al noto storico ed epigrafista tedesco Theodor Mommsen che aveva da poco visitato il Sannio e le importanti vestigia venute alla luce. Trascorsero diversi anni e la Tavola di Agnone finì in possesso dell’antiquario romano Alessandro Castellani che la vendette nel 1873 al British Museum di Londra.