Come tutti ormai sapranno la nuova legge elettorale, targata XI legislatura, contiene l’obbligo di presentare liste che comprendono l’alternanza di genere. Ci vuole almeno il 60% di un genere e il 40% di quello opposto. Nelle candidature alla presidenza non di parla affatto di parità. Infatti i candidati alla presidenza sono tutti uomini. Quindi anche la più incallita delle femministe se vuole votare, deve votare almeno per un uomo: il candidato presidente.
Per quanto riguarda le liste tutte hanno rispettato la legge. Che prevede un massimo di 12 persone del genere dominante e un minimo di 8 di quello meno rappresentato nelle liste da venti. Si scende a un numero di 9 a 6 per chi in lista ha presentato soltanto 15 candidati (Popolo della Famiglia e Casapound).
Andiamo a vedere come è composto lo scacchiere della parità di genere. Chi se la cava peggio sono le liste singole del Movimento Cinque Stelle e di Casapound. I primi, che hanno seguito lo schema delle regionarie per l’indicazione dei candidati consiglieri, hanno presentato 12 uomini e 8 donne. Casapound invece 9 uomini e 6 donne. In entrambe le liste compaiono i nomi dei candidati a presidente anche nel proporzionale.
Chi ha presentato più donne? Proprio la coalizione di centrodestra. Dove si verifica anche un caso di parità di genere alternato. Infatti l’Udc ha presentato 12 donne e 8 uomini. Almeno in quantità sembra essere la lista con più attenzione alle donne. Undici donne e 9 uomini per la lista di Fratelli d’Italia. 10 a 10 invece sia per le liste di Forza Italia e Movimento per la sovranità. La lista che fa capo a Michele Iorio ha invece messo in lista undici uomini e 9 donne. Stesso numero per la Lega...continua su
Parità di genere secondo la legge per Orgoglio Molise, Popolo della Famiglia, Forconi, Popolari per l’Italia.....continua su http://molione.altervista.org/elezioni-donne-lista-udc-la-lista-piu-rappresentanza-femminile-rispetto-della-legge-5-stelle/