Il centrosinistra sconfitto non parla: resta solo il regno di Vittorino Facciolla

Viviana Pizzi
24/04/2018
Attualità
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Il day after del voto molisano tutti commentano. Donato Toma, presidente eletto e non ancora proclamato del centrodestra, i sei consiglieri eletti nel Movimento Cinque Stelle. Sembrano tutti soddisfatti e hanno ragione di esserlo. Il primo è stato eletto, sovvertendo i pronostici della vigilia e portando avanti una rimonta sul Movimento che è durata 40 giorni. Andrea Greco e il Movimento hanno lo stesso ragione di esultare. Nonostante non abbiano raggiunto un sogno a portata di mano, possono gioire per aver triplicato la loro presenza in consiglio regionale dal 2013, e di aver portato la prima eletta, Patrizia Manzo a prendere più di 7mila preferenze.

Entrambi gli schieramenti hanno dato la loro lettura dei dati e ci hanno spiegato cosa faranno. MoliOne lo ha riportato in altri pezzi presenti sulla propria home page. Chi invece, dopo il commento in cui ammette la sconfitta, si è chiuso nel mutismo è il centrosinistra. Dopo aver ottenuto una sonora sconfitta che cancella anni e anni di lotte, di militanza politica, di temi affrontati e di sentimenti condivisi. Dopo il commento a caldo di Carlo Veneziale, in cui si è preso la colpa della sconfitta, non è stata convocata alcuna conferenza stampa. Nessuno ha qualcosa da dire ai giornalisti e ai cittadini che comunque hanno scelto di votarli. Pd e LeU probabilmente aspettano la proclamazione degli eletti. Lo fanno soprattutto la segretaria del Pd Micaela Fanelli, data per eletta dai calcoli effettuati dalla stampa, e l’entourage di LeU che ha sfiorato l’elezione con Francesco Totaro. Niente da dire nemmeno da parte di Roberto Ruta, il regista della sconfitta del centrosinistra. Per lui l’unico obiettivo era non candidare Paolo Di Laura Frattura. La sua lista, Molise 2.0, va molto al di sotto delle aspettative. Non raggiunge nemmeno il 3% delle preferenze. E i più votati non vedono nemmeno con il cannocchiale la poltrona a Palazzo D’Aimmo. L’ex senatore, dopo aver chiesto la testa di Paolo di Laura Frattura, non ha portato in dotazione al centrosinistra nemmeno il 6% dei voti. Era debole ma non voleva ammetterlo. La sua armata dei 1300, andata in scena la domenica prima delle politiche alla palestra Don Sturzo di Campobasso, è affondata dopo aver accoltellato il presidente che loro stessi avevano scelto nel 2013. Non gli è bastato sapere che Aldo Patriciello e Rialzati Molise, si erano trasformati in Orgoglio Molisee avevano traslocato nel centrodestra. No mission della sinistra era affondare Paolo di Laura Frattura. Ci sono riusciti politicamente ma allo stesso tempo nel titanic del centrosinistra sono affondati anche loro.

Unica scialuppa di salvataggio, il Rose del centrosinistra molisano, è arrivata per Vittorino Facciolla. L’unico che commenta il risultato ma non dicendo che la grande nave del centrosinistra è affondata ma sottolineando il suo personale risultato: mi sono salvato.

4078 voti, un’infinità – ha commentato Facciolla su facebook-  Ho avvertito il vostro sostegno ed il vostro affetto, sempre, ogni istante di questa estenuante campagna elettorale. Ed il vostro affetto ha debordato, comune per comune, piano piano, voto voto. Qualche illetterato ebbe a dire che il Re era nudo. Grazie a voi, il Re è vivo più che mai”.

Ma di quale regno è Re Vittorino Facciolla? Di un regno tutto da ricostruire. Tocca a lui e a Micaela Fanelli dal consiglio regionale tentare di ricucire lo strappo tra il popolo e il centrosinistra. Una coalizione che non esiste più, almeno a livello istituzionale. C’è  solo il Pd a cui tocca, da solo, cercare di far sentire la propria voce all’interno del consiglio regionale. Non sarà facile vista l’esiguità della flotta ma ci si deve provare. Anche per non perdere quel che resta: i comuni di Campobasso e Termoli uniche due roccaforti, che rischiano già dal 2019, di passare o al centrodestra o al Movimento Cinque Stelle. CONTINUA SU http://molione.altervista.org/il-centrosinistra-sconfitto-non-parla-resta-solo-il-regno-di-vittorino-facciolla/

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