Abolizione Province, Sorbo critico: Vogliono cancellare il Molise

Il consigliere provinciale di Sel preoccupato per le sorti dell'ente di Via Berta a Isernia

Antonio Sorbo
24/08/2011
Attualità
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L’eliminazione indiscriminata degli enti locali, insieme alla “macelleria sociale” messa in atto dal governo nella sua manovra, non solo non risolverà il problema strutturale della spesa pubblica, ma avrà pesanti conseguenze negative sui cittadini, in particolare sui più deboli e su quelli che vivono nelle zone interne e marginali, già fortemente penalizzate in Molise dall'assenza di politiche di settore da parte della Regione e delle Province. E' chiaro che l'abolizione delle due Province molisane rappresenterebbe il primo passo verso la cancellazione della nostra Regione. Non va dimenticato che questa scelta proviene dal governo guidato dal deputato “molisano” Berlusconi e dal Pdl, il partito di cui è leader in Molise e dirigente nazionale il presidente Michele Iorio e di cui è segretario provinciale ad Isernia Luigi Mazzuto. E va evidenziato che Iorio, nonostante il Pdl voglia cancellare la nostra Regione, si ricandida sotto quel simbolo per dare forza, evidentemente, alle politiche di Berlusconi facendo però finta oggi di voler contrastare le decisioni del suo stesso partito. La verità è che rischiamo di celebrare a breve la fine del Molise. I fondi FAS e gli altri soldi sbloccati di recente dal govenro, per un ammontare di 1 miliardo e 300 milioni di euro, serviranno a “pagare” il bel funerale della nostra autonomia regionale. In questa difesa degli enti locali – Comuni e Province – da parte di Iorio e dei presidenti De Matteis e Mazzuto c'è una buona dose di ipocrisia. E' chiaro che molte delle argomentazioni portate avanti in questi giorni, soprattutto dal centrosinistra, per contrastare la manovra sono totalmente condivisibili. E' altrettanto chiaro che si può intervenire efficacemente con altre misure, dalla riduzione del numero di parlamentari alla lotta vera all'evasione fiscale. Siamo convinti però che è necessario anche pretendere dagli enti locali e dalle stesse Regioni una gestione più oculata delle risorse pubbliche, eliminando gli sprechi e gli sperperi. Perché se la Regione Molise deve continuare ad essere gestita come è stata gestita finora, allora è meglio perdere l’autonomia regionale e rimettersi in gioco in una realtà più ampia e dinamica per dare una speranza alle giovani generazioni. Se la Regione sarà capace di eliminare gli enti inutili e di chiudere i carrozzoni che divorano montagne di soldi pubblici, di “tagliare” sul serio le centinaia di inutili consulenze esterne, di abbattere i privilegi della casta (iniziando da subito a ridurre il numero di consiglieri regionali, come prevede il governo), di smantellare un sistema affaristico-clientelare di gestione della cosa pubblica, allora avrà senso una battaglia in difesa dell’autonomia regionale e della Provincia di Isernia. Tra l'altro il primo ad aver affossato le Province molisane è proprio Michele Iorio che governa il Molise da dieci anni. Infatti la Regione Molise, nonostante le sollecitazioni arrivate in questi anni dalle due Provincie, continua a mantenere deleghe e competenze (e quindi anche risorse) che già da tempo avrebbe dovuto trasferire alle Amministrazioni provinciali in materie importanti come i Trasporti e il Turismo e soprattutto la Formazione. Analogo discorso vale per la definizione delle competenze specifiche in materia di Protezione Civile, dove la Provincia, in un quadro chiaro, può rappresentare un riferimento fondamentale. Da oltre due anni giace presso la Giunta regionale, senza aver avuto risposta, la richiesta avanzata dalla Provincia di Campobasso per l’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento. Si tratta di uno strumento essenziale per consentire alle Province di svolgere il ruolo, affidatogli dalla Costituzione, di enti di programmazione di area vasta. L'Amministrazione provinciale di Isernia del presidente Mazzuto, che tanto si sta agitando in queste ore in difesa dell'autonomia dell'ente, ma che è pronto ad abbandonare la nave per candidarsi ad occupare una più comoda e remunerata poltrona in Consiglio regionale, non ha ancora messo in piedi un ragionamento concreto sul Piano Territoriale di Coordinamento, nonostante l'attuale amministrazione sia in carica da oltre due anni. Le inadempienze della Regione e l'inadeguatezza della classe politica che governa le Province impediscono di fatto a questi enti in Molise di svolgere pienamente il loro ruolo di unico ente locale di programmazione di area vasta presente sul territorio, e quindi, di svolgere fino in fondo il loro ruolo di coordinamento ad esempio per quanto riguarda le strategie economiche per il governo del territorio e l'allocazione delle infrastrutture necessarie da mettere al servizio dello sviluppo del territorio provinciale. Così come sono gestite oggi e per lo scarso peso che hanno all'interno del sistema delle autonomie locali su base regionale, le Province molisane rischiano davvero di essere enti inutili. Perciò, prima di chiedere al governo di ripensarci, Iorio e Mazzuto si passino la mano per la coscienza e comincino prima loro a fare ciò che dovrebbero fare per salvaguardare l'autonomia della Regione e il ruolo delle Province. Altrimenti la loro “dichiarazione di guerra” al governo rischia di essere una patetica presa in giro, una battaglia semplicemente campanilistica ed un boomerang politico e istituzionale.

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