Immigrati, Romagnuolo contro Bregantini: vive di ricordi, si impegni a portare fedeli in Chiesa

La capogruppo della Lega ha mal digerito le dichiarazioni del vescovo di Campobasso su Salvini e sulle sue politiche contro i migranti.

Vp
30/08/2018
Attualità
Condividi su:

Chi si aspettava una telenovela tutta in salsa molisana dopo le dichiarazioni dell'arcivescovo metropolita di Campobasso Bojano Gian Carlo Maria Bregantini contro il viceministro Matteo Salvini è stato accontentato. Infatti la capogruppo in consiglio regionale della Lega Aida Romagnuolo è scesa in campo per difendere il suo leader e le sue politiche contro l'immigrazione. 

"Ogni volta che apre bocca - ha sostenuto Romagnuolo-  su problematiche legate ad eventi politici o su problemi riguardanti gli emigranti, crea sconsolazione tra i cattolici, ormai i cittadini non sanno più se di fronte hanno un sacerdote o un ex sessantottino che vive di ricordi". Così ha risposto alle parole dell'arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini, che ieri si è detto "deluso dall'atteggiamento" del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sulla questione della nave Diciotti, sottolineando che "l'immigrazione è prima una questiona umana, poi politica".


   "Delle continue sparate di monsignor Bregantini - prosegue l'esponente di maggioranza - non se ne può più. Ormai gira a ruota libera, dimenticando il ministero della fede e il suo ruolo di pastore". Per Romagnuolo, dunque, "nulla di indecente nel comportamento di Salvini", di indecente invece "c'è solo la gratuita dichiarazione del prelato". "Monsignor Bregantini preghi di più ed impegniamoci a riportare i fedeli in chiesa".

Fin qui il loro botta e risposta. Noi ci sentiamo di dover aggiungere che ci aspettavamo qualche dichiarazione di Salvini o della Lega Molise contro Bregantini anche quando andò al family day contro i pride e contro l'omosessualità in tutta Italia. Ci aspettavamo qualcosa dalla Lega anche quando Papa Francesco ha dichiarato che un bambino omosessuale ha bisogno di cure psichiatriche. Su queste cose il partito sostenitore della famiglia tradizionale, del ritorno sui registri della denominazione mamma e papà contro genitore 1 e genitore 2, non ha inteso proferir parola. La Chiesa va bene fin quando sostiene discriminazioni. Quando poi si schiera con i più deboli non va bene più e deve smettere di ingerire. la frase libera chiesa in libero stato Frase coniata da C. de Montalembert e pronunciata più volte da C. Benso di Cavour, fra l'altro, nel discorso al Parlamento con cui appoggiò l'ordine del giorno che acclamava Roma capitale d'Italia (27 marzo 1861), diventa di fondamentale importanza. Se la Chiesa non deve ingerire non dovrebbe farlo nemmeno nelle questioni che riguardano altre discriminazioni, non soltanto nelle questioni immigrati. 

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: