Paolo Lorenzetti, 58enne agnonese a Roma ha fatto ritorno alla casa del padre

L'ultimo saluto questa mattina nella Capitale alle 11

Paolo Porrone
15/10/2018
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Ricordo di Paolo Lorenzetti

Sabato 13 ottobre 2018, ha fatto ritorno a Roma alla casa del Padre, Paolo Lorenzetti, originario di Agnone. Egli ci ha lasciato a soli 58 anni, improvvisamente, come in un sogno. Per salutare la sua giovialità la sua generosità la sua simpatia, rimembrando i tempi di quando tornava ad Agnone è giusto dedicargli qualche parola sentita. Da impareggiabile attore nelle sue proverbiali esternazioni in romanesco, egli ci ha lasciato sul più bello, quando nessuno se lo aspettava. Egli era l’incarnazione della bontà infinita, retto, onesto che viveva solo per la famiglia e per il lavoro. Aveva ereditato dal padre, il grande Arnaldo Lorenzetti, la sua azienda di Onoranze che egli conduceva con scrupolo, con zelo e con profitto. Dicevamo di Arnaldo Lorenzetti, che organizzava, ricorderanno in molti la Marcialonga agnonese, offrendo il suo contributo con trofei di pregio, qualche anno fa.

Quando ad Arnaldo domandavano: “dove vai oggi, egli rispondeva “A Caccia de morti” con la ironia che gli era solita. E’ da lui che Paolo aveva ereditato quella sottile ironia, quella capacità di essere capo carismatico, quella caratteristica di mettersi sempre in discussione, quel sarcasmo sempre bonario volto a sdrammatizzare in qualsiasi situazione, anche quando le sue condizioni di salute erano precarie.

Paolo era un grande lavoratore, dunque, appartenente ad una delle famiglie più facoltose promananti dal Molise. Era un generoso, e quando anni fa entrava al central club, circolo dell’Agnone di allora pagava da bere a tutti, nell’ambito delle allegre brigate dell’epoca! Era sempre pronto a farsi in quattro per chicchessia. sino all’ultimo anello dei suoi amici e parenti. Un estroverso sino alle risate più espressive , a cui era connaturale quell’atteggiamento sempre improntato all’amore verso gli altri, unitamente alla solarità che era il fiore all’occhiello della tua essenza.

Non era nato per fare la comparsa; egli era un Leader, riconosciuto da tutti. Era orgoglioso dei suoi gioielli, le sue figlie Eleonora e Giordana, nonché , dell’amore della sua vita, sua moglie Alessandra. Le sue sorelle Silvana e Fiorella , lo adoravano, insieme a sua nipote Cinzia. Lo ricordiamo anche come sportivo appassionato di calcio, come grande tifoso della Roma! Il suo sorriso ingenuo, disarmante, la sua dolcezza, facevano breccia nel cuore di chiunque, lasciando trasparire quell’atteggiamento sempre improntato alla trasparenza, nella sua vulcanicità anche quella più cruda, a fronte della slealtà e della poca correttezza, che egli ha sempre combattuto.

La sua missione di padre e marito esemplari, hanno lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di coloro che lo hanno amato, cosa facilissima per chiunque lo avvicinasse. Spero che la vicinanza del santo a me caro, Padre Pio, possa favorire il suo ingresso alla mensa dei Grandi , ove oggi è nella luce insieme ai suoi immensi genitori che va a riabbracciare nel sonno dei giusti! Oggi, dunque, celebriamo un signore d’altri tempi, dunque, uscito dalla scena della vita terrena, ma non da quella spirituale, che lo vedrà sedere in un sicuro posto in Paradiso.

Oggi, 15 ottobre 2018, alle h. 11.00, presso la Basilica di santa Maria degli apostoli alla Montagnola, in Roma, una folla notevole lo ha abbracciato nell’estremo saluto. “Paolo, quando si fa sera, ricordati di tutti noi, che ci hai lasciati così….all’improvviso, non senza la promessa che un giorno ci rivedremo in un abbraccio senza fine, in un amore di tutti i tuoi amici e parenti che ti permetterà di vivere oltre te stesso, mirando e sospirando la luce dell’eternità

Con affetto Paolo Porrone e fam. Roma/Agnone li 15 /10/2018

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