Sanità, ora smembrano pure il Sert

Da Isernia non garantiscono la presenza quotidiana di un medico. E scoppia il giallo sulla nomina - revoca a resposanbile del servizio di Gabriele Amicarelli

di Maurizio d'Ottavio
21/09/2011
Attualità
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AGNONE. Smembrano il Sert di Agnone. Il servizio per le tossicodipendenze oltre a non contare più su un responsabile (dipende da Isernia), dagli inizi di settembre non può avvalersi della professionalità quotidiana di un medico, requisito fondamentale affinché un servizio del genere possa funzionare nel migliore dei modi. Infatti dopo la nomina a responsabile di Gabriele Amicarelli (datata 5 aprile 2011), che ha garantito una presenza quotidiana nella struttura di via Gualterio, il 25 agosto con un nuovo provvedimento (numero 1140) l’Asrem ha nominato Giuseppe Antonio Scioli nuove referente del distretto di Isernia, il quale – si legge nel documento - dovrà gestire le attività di prevenzione e cura per le tossicodipendenze dei distretti sanitari di base di Venafro e Agnone. Peccato che oggi mentre a Venafro si registra la presenza quotidiana di un medico (a Isernia addirittura tre) ad Agnone tutto ciò avviene solo due volte al mese con gravi ripercussioni, soprattutto nel caso delle emergenze, sull’utenza proveniente anche dall’Abruzzo. A lamentare questo stato di fatto alcuni pazienti (per motivi di privacy non riportiamo le generalità) in cura presso la struttura altomolisana che adesso minacciano di recarsi a Vasto (Ch). Amaro lo sfogo di Gabriele Amicarelli. “Ad inizi settembre ho scoperto quasi per caso di non essere più il responsabile del Sert di Agnone. Eppure ad aprile avevo sposato con tanto entusiasmo e senza percepire un solo euro in più di quanto guadagno come responsabile del Servizio Igiene la nuova avventura. Ancora oggi – conclude il medico agnonese - alcuni ragazzi in cura, che considero come dei figli adottivi, mi chiamano per dei consigli forse perché insieme all’equipe composta dagli infermieri, dalla psicologa e dall’assistente sociale, si fidano e ci vedono come un faro. Purtroppo però devo constatare che ultimamente a pagare è sempre e solo questo territorio”. Insomma ripristinare l’Unità operativa dipartimentale appare la richiesta urgente che fanno dall’alto Molise, dove dopo il ridimensionamento dell’ospedale “San Francesco Caracciolo” si sta per accusare un altro pesantissimo colpo. Quella della scomparsa del Sert, un servizio dall’alta valenza sociale che senza ombra di dubbio merita ben altro considerazione.

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