«La Regione Molise non ha rispettato le norme in materia di appalti pubblici, aggiudicando direttamente appalti riguardanti i servizi informatici a una società le cui quote sono detenute dalla Regione Molise e da una società privata. Il valore globale degli appalti in questione ammonta a oltre 4 milioni di euro». Lo scrive la Commissione europea oggi a Bruxelles inviando all'Italia «un parere motivato», ossia il secondo avvertimento ufficiale nella procedura di infrazione. «Se entro due mesi l'Italia non comunicherà alla Commissione le misure adottate per assicurare il rispetto degli obblighi che le incombono, la Commissione potrà deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue». Bruxelles ha quindi chiesto all'Italia di conformarsi alle norme dell'Ue in materia di appalti pubblici (lo stanziamento di fondi pubblici da parte delle autorità pubbliche) per quanto riguarda l'aggiudicazione da parte della Regione Molise di appalti concernenti i servizi informatici. «Dal 2006 la Regione Molise - precisa la Commissione - ha aggiudicato una serie di appalti di servizi informatici a una società di cui la Regione è comproprietaria. Il valore globale degli appalti è stimato in oltre 4 milioni di euro. In tutti questi casi gli appalti sono stati aggiudicati direttamente, senza una gara d'appalto». Di conseguenza, «le altre società di servizi informatici non hanno avuto l'opportunità di proporre la propria offerta e il denaro dei contribuenti italiani non è stato utilizzato al meglio, cioè aggiudicando gli appalti a società in grado di offrire un miglior rapporto qualitàprezzo».