Nel mese di ottobre mi è stato richiesto da alcune personalità che avrebbero dovuto incontrare la giunta regionale un documento per proporre che cosa si poteva fare nell'immediato per raddrizzare la sanità molisana. Ho inviato loro il documento sottostante che prende in considerazione le azioni possibili che non vanno a cozzare con il DM 70, ma che migliorano sensibilmente la situazione. Trovo assurda l'esultanza del PD regionale per l'esito del tavolo tecnico, che in realtà dà un giudizio sui LEA positivo perché i posti letto sono sottodimensionati, ci si vaccina tutti, e gli indicatori economici sono perché depressi in regola, ma tutto il resto è critico, ma comunque il 164 è appena sopra la soglia di sufficienza, 160 e ben lontana dai valori delle Regioni con una buona sanità. Il Governo Frattura è stato deludente perchè non ha concretizzato nulla con tutto il suo staff Commissariale, Regionale e Asrem, se non rinviando ogni decisione e tirando a campare, annunciando cose mai arrivate a cottura, e di fatto portando alla consunzione la sanità regionale, demotivando gli operatori che avevano voglia di impegnarsi sia economicamente che professionalmente, volendo nascondere la polvere sotto il tappeto e curando l'immagine esteriore. Mi ha fatto male vedere invece come in Abruzzo deciso che Atessa doveva essere ospedale di Area Particolarmente Disagiata, che a Castiglione ci doveva essere come 118 la postazione con MSA e medico h24, tutto si è concretizzato in pochi mesi: SI È DETTO E FATTO. In Molise no. Bisogna invertire le cose: per questo sottopongo alla vostra attenzione questo contributo.
Don Francesco Martino