Il Presepe popolare deve essere pronto per il 29 Novembre,inizio della Novena dell’Immacolata 

Il bellissimo presepe di Clemente Zarlenga è già pronto. Foto

27/11/2018
Tradizioni
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Tradizionalmente il presepe popolare deve essere pronto per il ventinove di novembre, giorno in cui l’inizio della Novena dell’Immacolata è annunziato dal suono dolce e un po’ triste delle zampogne. Per nove giorni, dinanzi alla mangiatoia ancora vuota del Bimbo, gli zampognari suonano sui caratteristici strumenti pastorali le loro struggenti melodie, che hanno il potere di riportarci all’infanzia, alternando la musica con il canto di parole molto semplici: “la notte de Natale nun se dorme, se pensa a lu Bambino e a la Madonna”.

Poi, dopo l’otto dicembre, le zampogne tacciono, per riprendere il sedici dicembre per la Novena di Natale, che si svolge con la stessa ritualità che abbiamo vista per l’Immacolata.

La notte di Natale, al suono festoso delle campane, si pone nella mangiatoia il Bambino. La tradizione vuole che questo compito sia affidato al più piccolo o al più anziano della famiglia.
Inizia, nel frattempo, anche il cammino dei Magi verso la grotta della Natività: a Capodanno li si fa giungere a metà percorso e il giorno dell’Epifania, il sei gennaio, li si fa “scendere da cavallo” e disporsi dinanzi alla grotta per adorare il Bambino e offrirgli i loro doni, “oro, incenso e mirra”.

Viene, infine, il momento di togliere il presepe e riporlo in attesa del prossimo Natale. Lo si può fare la sera stessa dell’Epifania, ma chi volesse prolungare il tempo di permanenza, nella propria casa, del presepe può rinviare la cerimonia al diciassette gennaio, giorno consacrato a Sant’Antonio Abate. Nel passato, sceglieva questa data chi intendeva affidare il vecchio presepe alle fiamme dei falò accesi nelle piazze di Napoli in onore di questo Santo.

Altre date per disfare il presepe e riporre le statuine, i “pastori” che lo hanno popolato, sono il due febbraio, festa della Purificazione, e il tre febbraio, festa di San Biagio.

Le date tradizionali per togliere il presepe, come si vede, sono tutte ricorrenze che onorano dei Santi “vecchi”, così come in prossimità del Natale si fa ricordo di Santi “giovani” (Santo Stefano, i Santi Innocenti, San Giovanni Evangelista).

La ritualità che ho descritta, il rispetto della scansione temporale, l’affettuosa cura di cui il presepe è circondato, l’orgoglio con cui lo si mostra ai visitatori, la sollecitudine con cui se ne trasmette agli altri la passione, l’attenzione stessa con cui, al termine del periodo natalizio, si ripongono i le statuine, i cosiddetti “pastori”, sono tanti aspetti su ognuno dei quali occorre riflettere, per comprendere l’importanza di questa tradizione che, dopo avere conosciuto un periodo di oblio per l’introduzione dell’albero di Natale, sembra oggi acquistare una nuova vitalità.

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