Dimensionamento scolastico, presidenza a Petacciato. Fallica: "il sindaco cosa festeggia è una vittoria di Pirro"

06/12/2018
Attualità
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"La storia del dimensionamento scolastico è una faccenda tanto semplice ma sulla quale si continua a fare falsa e ipocrita demagogia e insensati festeggiamenti". Lo dichiarano i consiglieri comunali di minoranza di Petacciato Matteo Fallica, Giuliana Ferrara, Antoniogabriele Staniscia e Antonello Pantalone riguardo alla conferma della presidenza a Petacciato nell'ambito del dimensionamento scolastico. 
"Ma le fandonie - continuano-  non si possono raccontare a chi è informato.  Ripercorriamo brevemente i fatti, semplificando la trama.  Petacciato da circa 20 anni ha la presidenza sul posto, tenendo sotto la propria dirigenza i comuni di Montecilfone, San Giacomo e Palata.  La regola generale dice che per avere la “presidenza” e tutto il complesso burocratico, l’istituto deve avere un numero minimo di 600 alunni, altrimenti viene "assorbito" da un altro istituto.
Per il nuovo piano “geografico” scolastico 2019/2022, ogni comune ha proposto un “piano” alla Provincia.  Sono anni che Palata ci prova a staccarsi e avere una propria presidenza, ma Petacciato l’ha sempre tenuta con le unghie e i denti stretta a sé per non scendere sotto i 600 alunni. 
Quest’anno Palata ha proposto nuovamente di staccarsi da Petacciato, ma stavolta ha trovato la giunta di Petacciato Di Pardo che si è mostrata "misteriosamente" silenziosa. Noi della minoranza abbiamo chiesto immediatamente un consiglio monotematico, portando una proposta di dimensionamento chiedendo di collaborare e pretendere che Palata rimanesse scolasticamente sotto Petacciato. Il nostro documento non è stato neanche letto. 
Abbiamo chiesto alla giunta e all'assessore preposta al ramo di mettere al corrente la cittadinanza, di convocare una apposita commissione consiliare e chiedere, quantomeno, un parere ai docenti e al consiglio d’istituto. Silenzio assordante. 
Abbiamo portato in consiglio la delibera del consiglio d’istituto di Petacciato dove i docenti di Petacciato hanno votato contro tale piano di dimensionamento. Ma non gli hanno dato peso. Ora la provincia ha accolto la proposta di Palata e la presa d’atto di Petacciato, che si è “calata le braghe”, - apparentemente- senza motivo e senza alcun confronto con le parti interessate. Petacciato resterebbe con la presidenza con San Giacomo e Montecilfone, che avendo la minoranza linguistica – Arbëreshë -, fa calare il tetto minimo di 600 alunni in 400. Insomma, per il rotto della cuffia, resteremo con la presidenza.
Ma non è assolutamente così che si difende il territorio, sperando nella botta di fortuna che una minoranza linguistica albanese salvi Petacciato. Il territorio si difende come ha fatto il sindaco di Palata. Lui ha sbattuto i pugni, ha fatto il diavolo a quattro, si è sgolato, in passato ha fatto un ricorso al TAR, ma alla fine si è staccato dalla grinfie dell’ex sindaco La Palombara, e ora va verso la presidenza sul posto con ben 9 NOVE PAESI!  Questo è esempio di estenuante difesa del territorio! Quindi, cosa festeggia il sindaco di Petacciato, uscito mutilato e graziato da questo piano, non è dato sapere. Oggi, la Presidenza in paese la potremmo definire, senza pericolo di smentita, una “vittoria di Pirro” o un vero e proprio “Pasticcio” senza criterio, come scrivono i sindacati della Flc-Cgil, che dedicano proprio un punto alla scuola di Petacciato nel loro nota ufficiale, come Istituto che “nasce già sottodimensionato” e non avrebbe motivo di esistere una presidenza sul posto, perché contraria alle direttive regionali e alla spesa pubblica.  Il sindaco Di Pardo, come suo solito, immotivatamente si esalta e si complimenta, ma di festa, appare evidente, non si possa parlare assolutamente.  Non si governa un paese senza battersi per il proprio territorio, pronti ad affrontare mille sfide. In tutte le democrazie del mondo l’opposizione vuole mandare a casa il governo ma in nessuna democrazia una amministrazione, forte del consenso iniziale, forza le regole a proprio piacimento, in barba ai più elementari principi sulla trasparenza e sulla democrazia, a danno dell’interesse generale e schiacciando la minoranza. Ora vedremo cosa succederà in Consiglio Regionale che dovrà valutare le proposte"
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