Sul filo dell' incostituzionalità. E' in atto, nella prassi, un processo di trasformazione delle istituzioni.

Si sta affermando una nuova Costituzione reale ben diversa dalla Costituzione formale. Un vero e proprio schiaffo alla democrazia.

Enzo Carmine Delli Quadri
07/01/2019
Attualità
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Ricorderete, negli anni appena scorsi,  le urla di insigni costituzionalisti, politici, scrittori, giornalisti, religiosi di fronte alla possibilità di alcune modifiche costituzionali che, fermo restando l'impianto di valori della nostra Costituzione, ammodernavano un impianto organizzativo datato (bicameralismo perfetto, poteri Stato-Regioni, CNEL). 

Oggi, di fronte a una vera e propria aggressione alla Costituzione, in forme varie e diversificate, solo flebili voci si levano e, quando lo fanno, vengono rintuzzate dai governativi al grido di "traditori della Patria". L'assurdo è che proprio il guru di questo Governo, Beppe Grillo, dichiara: : "non sappiamo dove andiamo, cosa facciamo e cosa stiamo pensando" (Corriere della Sera, 7 dicembre 2018).

Vediamo i casi concreti più eclatanti: 

Procedure deliberative del Parlamento.
L'articolo 72 della Costituzione prevede che: Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale.
Il "contratto per il governo del cambiamento", firmato il 18 maggio scorso, è in linea con il dettato Costituzionale; infatti, è scritto che si vogliono "avvicinare le decisioni pubbliche ai cittadini" e "incentivare forme di partecipazione attivadei cittadini alla vita politica nazionale". 
Eppure,  recentemente, è accaduto il contrario con la nostra più importante legge, quella sul Bilancio dello Stato, che prefigura tutta la politica del Governo nei prossimi anni. Infatti, tutto è stato deciso nelle segrete stanze del potere, invece che sotto gli occhi di tutti. Non solo il Parlamento è stato svuotato con i consueti maxi-emendamenti e successive mozioni di fiducia per troncare il dibattito e evitare la manifestazione del dissenso, ma persino il Consiglio dei ministri è stato sostituito dai conciliaboli dei due azionisti di governo. S'era cominciato con le consultazioni in "streaming", s'era continuato con le promesse di più democrazia, si sta svuotando l'organo della democrazia rappresentativa. Non una delle scelte compiute finora è stata sottoposta a procedure di democrazia deliberativa.  

Principio di equilibrio della Spesa pubblica.
L'articolo 81 della Costituzione sancisce il principio dell'equilibrio della spesa pubblica (semplificando, si dice "pareggio di bilancio"); prevede, quindi,  la compensazione di ogni misura che aumenta il disavanzo di spesa; il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e al verificarsi di eventi eccezionali".
La Legge di bilancio 2019, invece, non è in linea con questo dettato costituzionale. Gli ispettori del Fondo monetario internazionale sembrano decisi a proporre la questione di legittimità costituzionale della suddetta legge di bilancio, anche se l'Italia non è il Paese con il deficit più alto. La Francia ha previsto per il 2019 un deficit ancora più alto del nostro e pari al 2,8%, senza peraltro suscitare alcun dubbio di costituzionalità. Ci si chiede come mai la Francia possa permettersi un deficit del 2,8%. Le ragioni di questa differenza di trattamento sono essenzialmente due: la Francia un debito pubblico molto più basso dell'Italia (il rapporto tra debito pubblico e Pil è sotto il 100 per cento); l'economia francese cresce più velocemente della nostra. Per il 2019 si è stimata la crescita del PIL all'l'1,7% contro meno dell'1% dell'Italia.

Decreto sicurezza
Gli articoli 2, 3 e 10  della Costituzione 
tutelano i diritti fondamentali della persona, tra cui il diritto d'asilo. 
Con l'intento di ridurre gli stranieri che possono usufruire della protezione umanitaria, il testo del decreto sicurezza prevede l'abrogazione dell'articolo 5, comma 6, del Testo unico sull'Immigrazione, violando, così, i suddetti articoli della Costituzione.
Gli artt.72 e 77 della Costituzione, poi, dispongono circa i presupposti per la decretazione d'urgenza e necessità. 
Orbene, non sussistono i presupposti di necessità per l'adozione delle misure previste dal decreto legge, trattandosi di una radicale riforma modificativa di istituti giuridici esistenti da molto tempo".
La VI commissione del Consiglio superiore della magistratura, in un corposo parere indirizzato al ministero della Giustizia che sarà discusso mercoledì prossimo dal plenum di Palazzo dei Marescialli, conferma chiaramente che il decreto sicurezza varato dal governo è incostituzionale nella parte che si occupa di migranti e richiedenti asilo.

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Tutto ciò dimostra come sia in atto, nella prassi, un processo di trasformazione delle istituzioni. In altre parole, si sta affermando una nuova Costituzione reale ben diversa dalla Costituzione formale. Un vero e proprio schiaffo alla democrazia.

Enzo C. Delli Quadri

 

 

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