Toma azzera la Giunta e la Giunta, tranne la Lega, giura fiducia a Toma. E' questo lo scioglilingua che si legge in rete e che sintetizza l'attuale momento politico relativo alla crisi in Regione. E' c'è chi giura su una possibilità: al termine della riflessione il presidente potrebbe anche far rientrare tutto confermando in toto l'attuale assetto. Vediamo in primis chi ha espresso solidarietà e appoggio al presidente della Regione: il primo è stato il gruppo di Forza Italia che ha in quota gli assessori Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio, subito dopo è toccato a Popolari per l'Italia di Vincenzo Niro. Nella giornata di ieri è arrivato ufficiale anche l'appoggio di Orgoglio Molise e quindi di Vincenzo Cotugno.
Mancano all'appello i gruppi consiliari della Lega, per il quale si è espressa a livello personale solo la consigliera Filomena Calenda. E lo stesso Michele Iorio. Che in realtà potrebbe aspettare di essere nominato assessore prima di dire la sua. Ma cosa vorrà Toma da questo rimpasto. Innanzitutto dimostrare che le decisioni alla fine le prende lui e che vuole una coalizione più forte. attorno alla sua persona.,Forse no. Probabilmente togliendo l'incarico a Luigi Mazzuto della Lega e infilando in Giunta un uomo (o una donna) di riferimento del gruppo Meloni- Fitto trovare una nuova quadra forte che possa traghettare il centrodestra alle elezioni europee e alle amministrative di maggio.
Gli appuntamenti elettorali sono importanti. Si tratta innanzitutto di ricompattarsi per garantire la terza rielezione al parlamento europeo di Aldo Patriciello. E con una coalizione spaccata, ma soprattutto con un Iorio non accontentato, l'operazione potrebbe risultare più impervia del previsto. A Toma e allo stesso europarlamentare toccherà, in questi giorni di riflessione, capire se conviene di più tenersi la Lega come alleata oppure il gruppo Meloni- Fitto che in consiglio sembra più coeso. Da una parte le consigliere Calenda e Romagnuolo che non se le mandano a dire. Dall'altra Iorio, Pallante e Scarabeo che sono uniti più che mai e pronti a trasportare voti sia alle europee che alle comunali.
Certo è che il centrodestra cammina su carboni ardenti. A Termoli, come alla Regione lo scorso anno, parte in svantaggio rispetto al Movimento Cinque Stelle. A Campobasso è tutto da vedere invece. L'importante su entrambe le piazze è riuscire a mantenere la coalizione regionale salda, per poterla poi riproporre alle Comunali. Insomma una crisi non semplice da gestire e per la quale non potrebbe essere sufficiente il semplice ingresso di Iorio in Giunta, come tutti vociferano. Perdere l'appoggio della Lega (che sul nazionale acquista consensi) potrebbe essere fatale. Una soluzione dovrà essere trovata prima o poi. Il rischio di implosione è alle porte e potrebbe essere un regalo inaspettato per il centrosinistra che, soprattutto a Campobasso, annaspa.