Italia in Comune si presenta, Libertucci: appoggio in amministrazione per terminare il lavoro di cinque anni

Un partito non di destra, più di sinistra. Pascucci: mi piacciono le coalizioni dove voglio contare di più con il partito. Alla conferenza stampa era presente anche il sindaco di Campobasso Battista

Viviana Pizzi
18/01/2019
Attualità
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In realtà il partito "Italia in Comune" era già arrivato in Molise grazie al sindaco di Vinchiaturo Luigi Valente. Oggi si consolida con l'arrivo in Molise del referente nazionale Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, e di Dario Nanni, referente della provincia di Roma. L'obiettivo era presentare l'adesione del consigliere comunale Pino Libertucci, di recente fuoriuscito dal Pd insieme alla ex dirigente Francesca Carnevale. La loro posizione all'interno del Pd era diventata inconcilibile con logiche che portavano a decidere fuori dal Partito ma nelle piazze e per il corso di Campobasso quali dovessero essere le sorti del Partito Democratico. 

Alla conferenza stampa era presente anche il sindaco di Campobasso Antonio Battista. Segno che la rottura con la coalizione di centrosinistra potrebbe non essere totale. Infatti è stato lo stesso referente nazionale del partito, Pascucci, a sottolineare che a "Italia in Comune" non piacciono le corse solitarie ma in coalizione. Dove essere rappresentativi e non farsi trattare come personaggi civici che, dopo aver partecipato alle competizioni elettorali, vengono messi da parte dagli appartenenti ai partiti tradizionali. 

"Vi ruberò 5 minuti - ha dichiarato Libertucci - prima di dare  la parola a Pascucci  e Dario intanto per ringraziarli di essere venuti in Molise  e per avermi dato insieme agli amici con cui abbiamo  costituito la sezione di Campobasso l'opportunità  di iniziare questa nuova esperienza  politica. Un grazie ai giornalisti  per aver seguito è raccontato  gli eventi degli ultimi  giorni e un ringraziamento  particolare  a Pino  e Francesca che giorno  per giorno, minuto  per minuto  mi hanno dato  coraggio e forza e che insieme  a me hanno lasciato  il PD. Partiamo da qui perché  forte é  stata in questi  giorni la richiesta  di sapere il perché.  Colpa di questo  i di quell altro. No colpa o anzi merito nostro  di aver avuto il coraggio  di esternare il malessere anche di tanti altri e di dire che non ci riconoscevano  più,, soprattutto a livello  locale in un PD troppo  pieno di personalismi  e lontano  dai bisogno  delle persone. Lo lasciamo senza polemiche,  senza rancore e con grande rispetto  dei tanti amici che sono rimasti. Perché Italia in comune . Basta vedere la carta dei valori e l'dea di una politica  che parte dall esperienza  del gli amministratori per soddisfare  i bisogni spesso  semplici  delle comunità anche piccole  con quella  di Campobasso.  Un idea  diversa  da quella del centrodestra e dal centrosinistra  che nonostante  le apparenze sono oggi lontani  dai bisogni  delle persone e diversa dei partiti populisti  che neanche provo a descrivere. Abbiamo  l'ambizione  e Campobasso  di costruire  un programma per la città  che sia alternativo  alle coalizioni esistenti". 

Italia in Comune partito di trombati che vuole trovare spazio in un nuovo soggetto politico? Sembrerebbe di no proprio perchè alla ricerca di una coalizione dove posizionarsi e dire la propria. Ma con la forza di tornare a contatto col territorio come ha sostenuto Dario Nanni, anch'egli come Libertucci fuoriuscito dal Pd della periferia romana, che a suo dire "ha perso totalmente il contatto con la città e con le istanze delle periferie". 

"Bisogna dare valore a chi merita - ha continuato- quello che non avviene nella maggior parte dei partiti dove spesso vanno avanti persone che rappresentano solo se stesse e poche altre. Il partito deve crescere nella moralità, ma non quella sbandierata ma quella della competenza". 

E' stato poi Pascucci, da sindaco di Cerveteri a spiegare le tappe della nascita del partito. Che è stato pensato per la prima volta il 3 dicembre 2017 ma che nasce il 15 aprile, ben dopo le elezioni del 4 marzo grazie alla volontà di Federico Pizzarotti sindaco di Parma ex cinque stelle. Come Pizzarotti anche Pascucci è arrivato dall'esperienza civica. Nel suo comune è diventato sindaco grazie a una coalizione di liste senza partito e aveva contro in opposizione tutti i partiti. E' un uomo di centrosinistra, ha partecipato alla campagna elettorale del Lazio per Zingaretti ma alle scorse politiche ha votato senza convinzione. 

"E' stato proprio questo il motivo che mi ha convinto a formare questo partito - ha sostenuto Pascucci - siamo il gruppo di amministratori e non che si copiano le delibere. Siamo nati come un gruppo di alcolisti anonimi che quando si incontravano si facevano sostegno psicologico sullo stato delle cattive condizioni delle città. Poi siamo diventati un partito tradizionale, con circoli e tessere. Due sono i nostri punti imprescindibili. Il primo è la territorialità secondo la quale è il coordinatore di Campobasso a decidere quello che si fa a Campobasso. Niente decisioni dall'alto come Lega e Cinquestelle. Poi viene la competenza. Perchè quello del politico è un mestiere. Teniamo a dire che un parlamentare, prima di diventare tale dovrebbe essere prima un amministratore comunale". 

Battista si è detto dispiaciuto della perdita di Libertucci nel Pd ma allo stesso tempo era lì per augurargli buona fortuna e buona nuova avventura nel partito. I maligni hanno pensato che era lì per assicurarsi l'appoggio del partito alla prossima tornata elettorale. Per ora nulla di certo. Chi vivrà vedrà. 

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