Mentre l’alleanza tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega rischia di saltare sull’autorizzazione a procedere nei confronti del viceministro Matteo Salvini sul caso Diciotti, mentre i pentastellati hanno perso malamente in Abruzzo al contrario della Lega che acquista sempre più consenso soprattutto nelle regioni del Sud c’è chi in Molise esprime posizioni critiche.
Si tratta della consigliera regionale Patrizia Manzo, alla seconda legislatura a Palazzo D’Aimmo. Eletta per la prima volta nel 2013 insieme all’attuale parlamentare Antonio Federico, allora candidato alla presidenza della Regione. Confermata nel 2018 al fianco del candidato presidente Andrea Greco con un personale carnet di voti pari a più di 7mila. Una istituzione quindi per il Movimento Cinque Stelle del Molise, importante punto di riferimento per tutti i militanti.
E’ il 9 febbraio di quest’anno quando per la prima volta esprime un personale dissenso verso la Lega di Salvini. In occasione delle dichiarazioni del ministro Leghista Bussetti, che ha incitato le gli insegnanti del Sud a fare meglio per non far perdere colpi alle scuole meridionali.
“Non so perché – tuona Manzo sui social network - ma le parole del Ministro all'istruzione, quota lega, non mi stupiscono. In fin dei conti possono chiamarla come vogliono ma resta la Lega Nord! Ed ha un unico obiettivo, prioritario su tutti gli altri, un regionalismo differenziato che dia maggiore autonomia al Nord”.
Un meridionalismo che è molto più simile alle posizioni di chi avversa il regionalismo differenziato che a chi lo promuove, ossia l’alleato di governo leghista. Una polpetta amara dura da digerire per Patrizia Manzo che conferma il suo antileghismo nel post di poche ore fa. Esprimendo anche un chiaro dissenso verso le politiche migratorie della Lega.
“L'immigrazione – dice ancora Patrizia Manzo - è stata usata dalla lega nord come un mezzo di distrazione di massa per portare avanti l'unico obiettivo a lei cara: la maggiore autonomia di alcune Regioni del Nord. Ciò che più mi rammarica è che il dibattito, o meglio non dibattito, sull'autonomia differenziata ha già creato una divisione culturale nel Paese tra l'asse Lombardo Veneta e il resto d'Italia”.
In molti in risposta le hanno fatto notare che il Movimento Cinque Stelle sta avallando queste politiche. Ma lei tira dritto nel suo meridionalismo. Come reagirà la base molisana a queste sue dichiarazioni. Saranno posizioni isolate? Lo vedremo nei prossimi giorni.