Impianti di Monte Capraro, la Provincia promette 50mila euro per la gestione

Soddisfatto Ciolfi, ma il tempo stringe e si rischia la non apertura degli impianti

redazione
01/12/2011
Attualità
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CAPRACOTTA. "Accogliamo con grande soddisfazione il provvedimento preso dal Consiglio Provinciale a favore degli impianti di risalita di Monte Capraro. Nell’ultima seduta del 29 novembre scorso, infatti, in sede di approvazione dell’assestamento di bilancio, la maggioranza di Via Berta, su proposta del Consigliere Antonio Potena (nostro compaesano residente ad Isernia) e con piena condivisione da parte dell’Assessore al Turismo Florindo Di Lucente, ha presentato un emendamento che, attingendo dall’avanzo di amministrazione, ha destinato 50.000,00 euro al collaudo e alla gestione dei nostri impianti di risalita. La soddisfazione è ancora maggiore alla luce del fatto che tale emendamento è stato approvato all’unanimità, dopo aver catalizzato gran parte dell’attenzione e del tempo che hanno caratterizzato i lavori dell’assise provinciale. Concordiamo appieno con il Presidente Mazzuto, secondo il quale questo provvedimento deve essere solo la prima di una serie di azioni finalizzate allo sviluppo del turismo di montagna. A nostro parere, però, è necessario che tutti gli Enti Locali ai vari livelli (Comune, Provincia e Regione) facciano la propria parte e, soprattutto, che si interfaccino e si relazionino, cercando di integrare le rispettive programmazioni in materia". E' quanto dichiara Giancarlo Ciolfi, capogruppo di opposizione al Comune di Capracotta. "Riguardo alla specifica problematica degli impianti - scrive ancora Ciolfi - ricordiamo che in data 15 luglio 2011 come gruppo di minoranza abbiamo chiesto l’inserimento all’Ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile della proposta di richiesta di affidamento della gestione degli impianti a una società specializzata. Il primo Consiglio Comunale utile in ordine di tempo si sarebbe dovuto tenere entro la fine di luglio (cioè entro 60 giorni dall’insediamento, così come dettato dal T.U.E.L. e dallo Statuto Comunale), durante il quale il Sindaco avrebbe dovuto presentare le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Tale Consiglio, però, è stato convocato dal Sindaco solo un mese più tardi, il 30 agosto, dove all’unanimità è stata approvata la nostra proposta, individuando Funivie Molise spa come eventuale soggetto affidatario; la relativa Delibera è stata trasmessa agli organi competenti interessati verso fine settembre. Da quel momento in poi, probabilmente a causa della campagna elettorale per le regionali di ottobre prima e dei ben noti ritardi relativi alla proclamazione nel nuovo Consiglio Regionale poi, la Regione non ha preso alcun provvedimento al riguardo e, con ogni probabilità, non potrà farlo fino a quando non si saranno insediati il nuovo Consiglio e la nuova Giunta. E, in vista dell’imminente inizio della stagione invernale, ciò che ci spaventa maggiormente sono proprio i tempi tecnici. Al di là, infatti, delle problematiche importanti relative alle modalità di gestione e ai fondi da reperire/destinare, che speriamo possano trovare una soluzione immediata e condivisa, rimane un problema tecnico oggettivo legato alla revisione quindicennale, a cui l’impianto deve essere sottoposto, che ad oggi pare irrisolvibile. Tale revisione - conclude l'esponente di minoranza - infatti, secondo la normativa vigente, deve essere improrogabilmente completata entro il 7 gennaio 2012 e comporta controlli non distruttivi e lavori di manutenzione onerosi con la necessità dello smontaggio di buona parte della componentistica dell’impianto, richiedendo almeno 60 giorni lavorativi che, date le attuali condizioni tecniche dell’impianto, potrebbero addirittura risultare insufficienti. Ciò significa che, facendo due conti molto elementari, i succitati ritardi e i vari impedimenti (a meno di clamorose smentite che noi, ovviamente, ci auguriamo ma che purtroppo non crediamo possibili) quest’anno non permetteranno l’apertura degli impianti, causando un ulteriore danno all’economia dell’intero territorio dell’Altissimo Molise".

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