Una settimana di riflessioni, mezze frasi, dubbi. Poi l’anatema: il movimento No Tav di fatto rompe il sodalizio con il Movimento 5 Stelle e l’ho fa attraverso uno dei suoi leader storici, Alberto Perino. Dopo per letto i documenti con cui Telt ha avviato i bandi per 2,3 miliardi di appalti sul versante francese della Torino-Lione Perino è partito all’attacco: «Ecco la presa per i fondelli del popolo e dei parlamentari No Tav». Allude a «quella che è stata argutamente definita “la mossa del cavillo” di Virano e Conte per far partire il Tav come vogliono tutti, M5s compreso. Laura Castelli insegna molto bene». È durissima la lettera inviata a un gruppo di parlamentari e attivisti grillini: «Attenti signori a 5 stalle, tenete in vita artificialmente il governo gialloverde calpestando i vostri principi fondatori, prendendo in giro voi e chi ha creduto in voi, per paura di perdere (forse) la poltrona. Dopo le elezioni e il vostro tonfo verticale sarà Salvini a sfasciare il governo e voi sarete cancellati».
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