Oggi si aprirà, a Verona, il “XIII Congresso Mondiale delle Famiglie 2019”. L'evento “ha l'obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie, per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale, come sola, unica stabile e fondamentale nella società”. Il Congresso pro family è stato promosso, in Italia, dal Ministro della famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana. Che parteciperà insieme al vicepremier Matteo Salvini e al Ministro dell’istruzione Marco Bussetti. L’evento ha il patrocinio del Governo Italiano in carica. Inizialmente patrocinato dalla Regione Veneto, successivamente è stato aggiunto il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia. Tra i temi in discussione al Congresso si va dalla ‘famiglia naturale’, come l’unica degna di essere chiamata e riconosciuta tale, all'abrogazione della L. 194/78 sull'aborto.
Tra i 28 punti trattati in agenda per “ristabilire l’ordine naturale” si va dall’abrogare leggi su unioni tra persone dello stesso sesso e anche civili; abrogare tutte le leggi che permettano l’aborto, cancellando qualsiasi finanziamento nei programmi di assistenza pubblica e vietando diagnostiche prenatali. Al Congresso partecipano relatori tra i quali Brian Brown, che è anche il Presidente dell’organizzazione internazionale della famiglia. Tra le sue affermazioni “L’omosessualità è degradante per la natura umana. Essere gay distrugge il senso stesso dell’essere umani”. Il Congresso si propone come una vera e propria campagna di emarginazione e discriminazione verso i diritti delle persone LGBT+. In agenda si possono leggere punti, tra i quali, leggi per proibire la propaganda omosessuale e revisione dei programmi di educazione sessuale, in aderenza al “manifesto per l’ordine naturale”. Questi sono solo alcuni dei 28 punti che verranno trattati in agenda. Non si può non dissentire dalle tematiche in oggetto programmate dal Congresso pro family, a meno di non voler fare carta straccia della civiltà giuridica italiana, della cultura dei diritti umani e di quei princìpi fondanti non solo l’ordinamento giuridico, ma lo stesso vivere civile di questo Paese. Sono state numerose le iniziative per contestare e inibire la celebrazione dell'evento veronese, come la petizione “Italia, non sostenere l'odio, firma ora”, promossa dalle associazioni AGEDO, ARCI, ARCIGAY, ALFI, FAMIGLIE ARCOBALENO, ANPI, MOVIMENTO IDENTITA' TRANS, AVVOCATURA PER I DIRITTI LGBT+, UNIONE DEGLI STUDENTI e molte altre, per chiedere la revoca di ogni patrocinio all'evento. Nella città veneta sarà in atto la mobilitazione di tre giorni (29, 30, 31 marzo 2019) promossa dalle attiviste di NON UNA DI MENO cui hanno aderito moltissime altre associazioni.
Affinché anche il Molise e Campobasso siano teatro per esprimere il profondo dissenso nei confronti di un evento che riflette scelte governative a dir poco anacronistiche ed oscurantistiche, si terrà uno Speakers' Corner di dissensoil 30 marzo 2019 alle ore 17.00 in Piazza Municipio a Campobasso.
In ordine alfabetico:
ALFI NAPOLI LE MAREE;
ANPI MOLISE;
ANTIGONE MOLISE;
ARCIGAY MOLISE;
AUSER MOLISE OSSERVATORIO REGIONALE PARI OPPORTUNITA’;
CASA DEL POPOLO CAMPOBASSO;
COORDINAMENTO DONNE CGIL MOLISE;
IL BENE COMUNE;
LIBERALUNA ONLUS;
MALATESTA
MGA (MOBILITAZIONE GENERALE AVVOCATI);
RIDIAMO VOCE ALLE DONNE
SIMPOSIO RIPA;
UDS CAMPOBASSO;
UDS MOLISE
USB MOLISE (UNIONE SINDACALE DI BASE).