Consiglio comunale, maggioranza e opposizione compatte sull'ospedale Caracciolo: sia riconosciuto come area particolarmente disagiata

Redazione
01/04/2019
Attualità
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Ritornare sugli accordi di confine tra Abruzzo e Molise e sul concetto di ospedale di area disagiata per il Caracciolo di Agnone. E’ questa la sintesi di una delibera approvata nel consiglio comunale dello scorso fine settimana passato all’unanimità con i voti di maggioranza e opposizione. Un fatto, questo della salvaguardia del Caracciolo, su cui è stato deciso di fare fronte comune.

Nella delibera si chiede di potenziare i servizi del personale medico e infermieristico. Chiedendo questa cosa in maniera forte e sottolineando la necessità a causa di una viabilità disastrosa, che non prevede un rapido raggiungimento dei centri ospedalieri dei due capoluoghi di provincia ossia il Cardarelli di Campobasso e l’ospedale Veneziale di Isernia. Nella delibera inoltre si sottolinea come il perdurare di fenomeni nevosi hanno spinto il Ministero dell’interno a dotare il  distaccamento dei vigili del Fuoco e i carabinieri di un gatto delle nevi per prestare soccorso alla popolazione in materia di cibo e sanità. Non potendo usufruire del servizio di soccorso della Regione Molise.

Per questi motivi si chiede ad Angelo Giustini di provvedere al riconoscimento dell’ospedale Caracciolo come ospedale di area particolarmente disagiata.

Sull’esito del consiglio comunale il consigliere provinciale e comunale Daniele Saia ha così dichiarato all’emittente Telemolise: “Riteniamo siano essenziali per questi territori Montani tra Abruzzo e Molise gli accordi di confine tra le 2 regioni e le 2 aziende sanitarie.  Grazie all'onorevole Maria Amato abbiamo portato il caso in parlamento nella scorsa legislatura e fatto deliberare poi alle 2 regioni con Frattura e  Luciano d'Alfonso il riconoscimento di ospedale  di area disagiata. Sono passati 3 anni ancora non è stato fatto nulla.  Perché ora bisogna attivare servizi previsti dallo status di ospedale di area particolarmente disagiata poco e rimettere la questione al centro dell'agenda politica e ancor di più lottare finché la nuova amministrazione della Regione Abruzzo prenda in considerazione la stipula di accordi di confine”.

Il sindaco Marcovecchio, in linea con quanto dichiarato da Saia sottolinea di non chiedere la luna ma solo un pronto soccorso funzionante per garantire le emergenze urgenze dove poter essere stabilizzati e trasferiti altrove.

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