Il provvedimento con cui il commissario della sanità Angelo Giustini la introduce nel servizio regionale è più generalista e disciplina l’accesso ad animali d’affezione in visita a pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate del Molise
.Animali domestici negli ospedali e nelle case di riposo, solo se accompagnati da maggiorenni e a patto che i cani siano muniti di museruola e condotti a guinzaglio della lunghezza massima di un metro e mezzo. Gatti e conigli, invece, dovranno essere alloggiati nell'apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all'ospite. Se liberati, dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari ad evitarne la fuga. I proprietari dovranno essere provvisti degli strumenti adatti alla raccolta e alla rimozione di eventuali deiezioni o perdite di pelo. In ogni caso, prima della visita gli animali in questione andranno spazzolati. Queste alcune delle novità contenute nel regolamento sulle norme a tutela degli animali d'affezione
Le linee guida sono molto dettagliate e stringenti. Gli animali devono essere accompagnati dal certificato veterinario, essere puliti e spazzolati e aver provveduto ai bisogni fisiologici prima della visita. Può entrare un animale per volta, chi lo porta con sé è responsabile di eventuali danni o lesioni e deve controllarlo costantemente. Il responsabile del reparto dovrà verificare che la posizione logistica della stanza del paziente sia idonea e acquisire il consenso scritto da parte degli altri pazienti presenti nella stanza, valutandone in primo luogo le condizioni cliniche ed eventuali allergie. I cani devono essere condotti con guinzaglio e museruola da persone in grado di gestirli.
I gatti e i conigli, nell’apposito trasportino e se liberati devono essere mantenuti con idoneo guinzaglio.
Massima attenzione dovrà prestare pure l’accompagnatore. Per esempio, dovrà raccogliere eventuali deiezioni e perdite di pelo e avere con sé strumenti idonei alla raccolta nonché smaltirli poi al di fuori della struttura.
In altre Regioni, un regolamento del genere – molto simile ma è logico che i provvedimenti di questo genere si assomiglino tutti nell’impianto – c’è già. Per esempio in Lombardia e Lazio dove cani, gatti e conigli vanno a trovare i padroni ricoverati