Legge di stabilità, bocciata la proposta di civiltà di Pd e Manzo: niente quota lgbt nella commissione pari opportunità

Il 40% non a rappresentanza femminile dell'organismo consiliare sarà invece rappresentato da uomini eterosessuali. Avviene oggi che a Campobasso è stato ufficializzato il secondo Pride in programma il 27 luglio.

Viviana Pizzi
02/05/2019
Attualità
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La commissione per le pari opportunità, tra l'altro mai insediata durante la dodicesima legislatura, ad oggi grazie a una legge del 2000 è formata da sole donne. Dalla prossima composizione sarà formata anche da una quota del 40% da uomini. Questo ha voluto il centrodestra molisano facendo passare il loro disegno di legge. La quale prevede che nessun genere superi il 60%. Teoricamente gli uomini potrebbero anche essere il 60% e le donne 40%. 

Le opposizione capeggiate da Patrizia Manzo (Movimento Cinque Stelle), Micaela Fanelli (Pd) e Vittorino Facciolla (Pd) e con il supporto di tutto il gruppo del Movimento hanno tentato di dare un senso a questa modifica. Presentando un subemendamento in cui si prevedeva che il 15% della commissione fosse a marca Lgbt per dare sostegno a quelle minoranze poco tutelate in Regione. Sarebbe avvenuto proprio oggi che l'Arcigay Molise ha annunciato che il secondo pride di Campobasso si svolgerà il 27 luglio. Ma il centrodestra ha detto no nonostante i voti a favore delle 8 minoranze e delle consigliere di Prima il Molise Calenda e Romagnuolo. 

Ecco come la consigliera Manzo ha commentato la notizia: "La modifica in legge di Stabilità della Commissione di Pari opportunità poteva e doveva essere il momento giusto per dare libera rappresentanza alle associazioni LGBT e iniziare ad affrontare il problema della discriminazione fondata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere all'interno di un organo Consiliare.

Questo il senso del sub emendamento presentato da me e dai colleghi Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla alla proposta della maggioranza di prevedere una quota di genere all'interno della Commissione di Parità.La nostra proposta, sostenuta da tutto il MoVimento 5 Stelle, è stata respinta dalla maggioranza. Un’occasione persa per dare un primo, importante riconoscimento istituzionale a categorie spesso, anzi quasi sempre, dimenticate. Il tutto, a riprova del fatto che la modifica presentata e approvata dalla maggioranza era e resta inappropriata anche perché necessitava di confronto e quindi di un ampio dibattito sul territorio". 

Nulla da fare per il movimento Lgbt di questa regione. La rappresentanza in una istituzione è rimandata a data da destinarsi. Ed è da sperare in qualche candidato che passa alle elezioni di qualsiasi livello. 

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