Patriciello apre la campagna elettorale per le europee a Vinchiaturo: il Sud vuole lavoro e non il reddito di cittadinanza

Viviana Pizzi
05/05/2019
Attualità
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Un Aldo Patriciello che si presenta agli elettori dopo tre mandati conclusi al parlamento europeo. Dice di se stesso che è l’unico ad avere la possibilità di tornare in Europa a difendere le sorti del Molise. E si dice fiero di essere molisano, perché fa parte di una regione piccola ma che pensa in grande.

Questi sono stati i concetti chiave di Patriciello, espressi all’Hotel le Cupolette di Vinchiaturo all’inaugurazione della sua campagna elettorale che porterà alle elezioni europee del 26 maggio. E' candidato ancora una volta con Forza Italia.  Torna da dove aveva iniziato, una sorta di buon augurio e forse anche di scarmanzia. Ma il suo discorso era carico di esperienza maturata sul campo Europa da 15 anni.

Torno dopo il 2004  - ha esordito Patriciello - e vedere facce e amici che trasmettono affetto è una soddisfazione. Per  chi fa politica con il cuore la cosa più bella ed entusiasmante è chi ti trasmette affetto e amicizia. Posso dire con certezza che sono l'unico che vado di lungo e di largo nell'Italia meridionale con il mio staff. Andiamo anche nei piccoli comuni, nelle zone a cui non si da importanza. E troviamo anche qui gente che ci esprime vicinanza. Cerchiamo di ridare voce e forza al mezzogiorno perché torna di recente il problema Sud

Patriciello incalza la folla che lo ha raggiunto a Vinchiaturo tra cui molte autorità della regione (Vincenzo Cotugno, Paola Matteo, Gianluca Cefaratti, Nico Romagnuolo, Paola Matteo e Filomena Calenda come consiglieri e assessori regionali), dicendo che  questa campagna è difficile perché esiste l' antipolitica.

La cosa più dura è coinvolgere i giovani  - ha continuato – bisogna ridare fiducia e scuotere le coscienze. Non vogliamo assistenzialismo ma riscossa.  Per quanto riguarda l’Europa sono un europeista convinto. E non scelgo la strada  facile per  carpire elettori dando la colpa della crisi all’Europa”.

Patriciello, preceduto nel discorso antipopulista dalla deputata Annaelsa Tartaglione e dal presidente della Regione Donato Toma ha continuato dicendo che non si può oggi cercare di trasmettere la paura all'elettore.

Ed è da questo che è partito per toccare il tema dell’immigrazione.  

Parlare di immigrazione significa toccare la paura – ha sostenuto-   è un problema che va affrontato aiutando quei paesi a casa loro. Gli immigrati scappano per salvare le proprie famiglie. La nostra solidarietà è un atto dovuto di accoglienza. Ma  da soli non ce la facciamo e ci vuole un progetto internazionale a cui devono far parte anche la Russia, gli Stati Uniti e la Cina,  andando ad aiutare quelle persone a casa loro portando le aziende ad investire lì e creando benessere. Non si risolve  certamente spaventando gli italiani.  Un immigrato se delinque è bene che vada in carcere ma non è giusto fare paura. E poi  non si può votare chi vuole che muoiono in mare. Rispondiamo invece con affetto e buonsenso”.

Poi Patriciello ha affrontato il tema Europa e ha spiegato alla folla come mai è sotto attacco. In primis perché  la Russia ha tentato di inquinare le libere elezioni europee.

Questa campagna elettorale è inquinata da forze straniere che vogliono minare il sistema elettorale – ha continuato Patriciello- Non solo la Russia ma anche gli Usa. Una Europa debole è quello che vogliono le forze straniere. Per minare questo usano un populismo dilagante. La Russia da una parte e gli Usa dall' altra. Gli Usa vogliono mettere anche i dazi doganali soprattutto sul made in Italy,  vogliono limitare il concetto estero. La Cina che tenta di occupare il mondo sul piano commerciale e deve aprire le proprie frontiere all'Occidente. Dobbiamo essere attori in queste cose,  non comparse. Come reagire e cosa fare? Occorre una Europa coesa forte e che punta agli Stati Uniti d'Europa. Altrimenti non abbiamo futuro per il nostro paese. Ecco perché sto contro chi vuole distruggere l'Europa. Siamo dispiaciuti per la Brexit. Perché ora tutte le aziende lasciano il Regno Unito e vengono in Europa. Se l'Italia  facesse questo non ci sarebbe futuro”.

Patriciello sostiene che bisogna passare alla storia per le cose fatte non per quelle dette.

Ci vuole velocità e concretezza – ha sostenuto - siamo in un paese dove un giovane su 2 non lavora e dove ci sono poche nascite. Si nasce più al Nord che al Sud. Non si fanno più figli perché ci sta crisi del lavoro. I giovani non vogliono il reddito di cittadinanza ma vogliono lavorare. Ci vogliamo sentire non emarginati. Non vogliamo sentirci ultimi. I giovani vogliono guadagnare  e vogliono riscatto. Il tempo delle promesse è finito. Lo spopolamento è impressionante perché i giovani vanno via. La politica che fa questo governo è contro il Sud”.

Patriciello scende nelle questioni nazionali e parla anche del federalismo rafforzato meglio conosciuto come regionalismo differenziato, sostenendo che penalizza proprio le regioni del Sud.

Abbiamo la proposta di legge sul federalismo rafforzato – ha continuato Patriciello-  di cui il governo parlerà dopo le elezioni. Prevede una maggiore responsabilità alle regioni. Ci preoccupa l'autonomia scolastica regionale dove ogni regione fa il suo programma scolastico. Venti storie diverse di raccontare. Insegnamento nelle scuole con 20 storie diverse. Ma la parte che più preoccupa è che il 90% dell'appannaggio fiscale resta alle regioni e solo il 10% al fondo nazionale.  Così al Sud non saremo in grado di garantire i servizi minimi ma nessuno ne parla. 

Per attaccare il Governo Patriciello ha spiegato il perché la firma del protocollo della via della Seta che prevede uno scambio commerciale tra Italia e Cina

  “Si prevedevano in Italia due porti Gioia Tauro e Trieste – ha raccontato Patriciello -  ma  il Governo successivamente  ha inserito Genova togliendo Gioia Tauro. La motivazione ufficiale è perché non ci sono strutture nell' entroterra e perché Genova è una città ferita per Ponte Morandi. Ma abbiamo avuto molte cose anche nel Sud per cui piangere e mai un Governo ha fatto una scelta per una popolazione ferita. Gioia Tauro era il riscatto del Sud e ridare economia al mezzogiorno. Questo governo ha messo una croce sul Mezzogiorno d'Italia. Da questi temi scaturiscono delle riflessioni. Dobbiamo difendere il made in Italy con una Europa forte. Lo farò perché sono l'unico del Molise a poter sedere sui banchi del parlamento europeo. Un collegio di 12milioni di elettori curato con il frutto di tanti anni di impegno del mezzogiorno. L'unico che può essere riconfermato anche per il bacino elettorale campano. Oggi l'unico che può ripresentarsi da amici dove sono stato anni fa e avere lo stesso calore di 15 anni fa. Per me sono i valori che poggia tutto sull'amicizia con le persone. Amministratori per incontrare le istituzioni europee. Conoscendo le istituzioni possiamo essere attori. Siamo cittadini europei e soci fondatori di questa Europa. Siamo 28 e dobbiamo essere protagonisti di questa istituzione. I prossimi 5 anni sono fondamentali e stiamo discutendo la prossima programmazione. Le sei regioni del Sud devono essere rappresentate  in modo concreto dal 2021 al 2026. L'Europa vuole maggiore dinamismo.

Ad introdurre Patriciello due politici di eccezione. La parlamentare Annaelsa Tartaglione, anche coordinatrice regionale del partito e il presidente della Regione Donato Toma.

Forza Italia è nel ppe ed è nel governo dell’Europa – ha sostenuto la parlamentare - Aldo ha portato frutti nel nostro territorio, piccolo che parte svantaggiato rispetto agli altri. Il governo ci ha bistrattato. Se i governi non ci tutelano possiamo farlo tramite chi ci rappresenta in Europa. Noi tutti ci siamo candidati sotto questa bandiera. Tutti sotto Berlusconi presidente. Possiamo ridare un pizzico di ciò che ha dato a noi. Mettendo una preferenza a Berlusconi, una ad Aldo Patriciello e a una donna che vi piace”.

“Aldo c'è ci deve essere e ci sarà – ha sostenuto invece il presidente della Regione Donato Toma - Patriciello è un buon prodotto del Molise come la tintilia, come le trecce. Sono cresciuto politicamente con lui. Siamo stati la riscossa del centrodestra di Forza Italia e di Aldo Patriciello. Abbiamo bisogno di rinforzare il simbolo molisano. L’intelligenza ci farà propendere per Patriciello e per Silvio Berlusconi. Sono un europeista convinto. L'Europa non è un male ma la soluzione ai nostri problemi. Aldo non è solo del Molise ma del meridione.  L'Italia come rappresentante del mediterraneo. L'Italia è un marchio esso stesso. Il piccolo Molise deve dare grandi risultati. Viva Patriciello”.

Alla campagna elettorale di Aldo Patriciello c’era anche la candidata sindaca di Campobasso Maria Domenica D’Alessandro, il candidato a sindaco di Termoli Francesco Roberti e il sindaco di Isernia Giacomo D’Apollonio. La giornata di oggi è solo l’inizio. Patriciello tornerà in Molise per la chiusura della campagna elettorale. Probabilmente con un comizio di piazza a Venafro ma il tutto è ancora in itinere.

 

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