Loculi cimiteriali a Trivento, Tullio Farina: Quei criteri adottati “ motu proprio”

Tullio Farina
10/05/2019
Attualità
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Ho letto la delibera giuntale n 63 del 10/4/2019 avente ad oggetto “Determinazione criteri di assegnazione e prezzi di vendita di loculi cimiteriali” che stabilisce i criteri di assegnazione dei loculi cimiteriali ed anche in questa occasione il sindaco, dal ruolo di signore rinascimentale, non sì è smentito. Come al solito ha fatto tutto con la sua maggioranza senza consultare minimamente la minoranza. Consiglio i cittadini a leggere l’atto in questione. Nel 1997, allorquando la mia amministrazione costruì oltre 2.500, si provvide ad istituire una commissione consiliare, composta da componenti di maggioranza e minoranza, che non solo stabili i criteri, ma effettuò il sorteggio pubblico al fine di dissipare ogni sospetto di favoritismo. Nello stabilire i criteri si tenne innanzitutto presente che il cimitero veniva realizzato con i fondi dei cittadini che pagavano anticipatamente per cui bisognava rispettare il più possibile le loro richieste e le loro esigenze. La stessa cosa avvenne negli anni 80 con la prima amministrazione di centro sinistra guidata dal prof. Nicola Santorelli. I criteri di allora sono ancora oggi giacenti tra gli atti comunali, sarebbe bastato rispolverarli. Oggi invece ci sono stabiliti dei criteri che certamente faranno sorgere polemiche e discussioni. Infatti   criteri adottati con la delibera in questione sarebbero andati  bene se fosse stato il Comune ad anticipare l’intera somma per costruire i loculi, per poi darli in concessione di volta in volta ai richiedenti. Si dà il caso che il cimitero verrà realizzato per intero con le somme che i cittadini devono versare prima dell’inizio dei lavori per cui è giusto che ogni cittadino non acquisti un loculo solo per sé, in base alla sua età, ma anche per il suo nucleo familiare. Pertanto prima di adottare i criteri sarebbe stato opportuno sentire il parere non solo dell’intero consiglio comunale, ma soprattutto dei cittadini che pagheranno il costo dell’opera anticipatamente con somme proprie. Ma ormai è noto che dal dissesto finanziario i cittadini sono considerati solo come limoni da spremere e da utilizzare per dire come siamo stati bravi a risolvere il problema. Se questa amministrazione in carica voleva adottare questi criteripoteva farlo costruendo il cimitero con somme proprie, prelevando la somma di 500.000,00 euro dall’avanzo di amministrazione per poi dare in concessione a pagamento i loculi nei casi di bisogno e non in vendita come impropriamente si legge nell’oggetto della delibera.Alcontrario ha quasi tutto speso l’avanzo di amministrazione per interventi meno importanti. Evidentemente i criteri deliberati sono stati copiati da altri Comuni che hanno costruito autonomamentei loculi,  per poi assegnarli in concessione di volta in volta. Tra i criteri, innanzitutto non è stato precisato che i possessori di altri loculi non possono presentare altre istanze e nel caso le presentino le stesse vengono sempre accodate rispetto a chi di loculi non ne ha. Quasi irriguardoso è poi il punteggio minimo attribuito ai cittadini iscritti all’Aire, ossia a quelli che sono emigrati all’estero che volessero ritornare nel loropaese almenodopo la morte. Quel punteggio di punti 1 attribuito ai residenti all’estero è una vera e propria mortificazione per gli emigrati, perché non solo il  paese natio  non è stato in grado di dare un lavoro, ma alla fine del loro percorso di vita  sembra non li voglia  neanche far rientrare per riposare vicino agli antenati. Ma la problematica più delicata è la diversa tipologia dei loculi che vanno da un minimo di 1.425,00 ad un massimo di 2.645,00, quasi a stabilire unaantipatica differenza sociale, quando, come dice Totò nella sua meravigliosa poesia “ A livella,” dinanzi alla morte siamo tuti uguali.  Sarebbe stato auspicabile che i loculi, in linea di massima, avessero avuto tutti la stessa tipologia Ad onore della verità c’è da dire però che per le caratteristichedell’area di sedime del costruendo cimitero era difficile conseguire un tale risultato. Non entro comunque sui problemi di natura progettuale, non essendo un tecnico. Il numero di dieci loculi riservati per i casi di disgrazia, mi sembra un po’ limitato perché, purtroppo oggi le disgrazie sono a portata di mano. Sembra davvero strano che sui problemi che riguardano l’intera collettività, non si coinvolgano tutti gli eletti per dar loro la possibilità di portare un contributo di idee e di proposte. Invece si è preferito chiudersi in se stessi ed operare in consorteria. Basti dire che la delibera inquestione è stata adottata il 10 aprile 2019, ma pubblicata solo in data 9 maggio 2019, ossia un mese dopo, a dimostrazione di come non stia a cuore informare in tempo reale i cittadini. A pochi giorni dalla fine del mio mandato amministrativo queste osservazioni le faccio perché non vorrei che, quando nasceranno i problemi, si dica che i tutti i consiglieri comunalierano così disinteressati da non accorgersi dei fatti o misfatti evidenti.

                                                                     Tullio Farina di “ Trivento che vorrei”

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