La vera integrazione passa per la conoscenza. Solo sapendo cosa è presente sul proprio territorio è possibile viverci serenamente senza andare in conflitto con esso. E' quanto pensano i cittadini di Agnone in merito alla problematica del centro di accoglienza per minori "Alto Molise" gestito dalla Cooperativa Sirio in contrada La Montagna.
Nessun cittadino vuole che il centro sia chiuso, discriminando così i suoi ospiti. Vuole soltanto che venga controllato in maniera professionale per permettere a questi ultimi di integrarsi con il territorio. Conoscere per convivere civilmente passa per due diritti importanti: quello della sicurezza di chi ad Agnone è nato e cresciuto e di chi ci arriva per fare percorsi rieducativi diversi da quelli della famiglia di origine. Due diritti che si possono rispettare contemporaneamente con l'informazione.
Ma al Comune di Agnone qualcuno sembra non conoscere questo diritto. E così alle domande del cittadino Davide Masciotra ha così risposto: Buongiorno a tutti, vi porto a conoscenza che ieri mattina presso il comune di Agnone si è tenuto un incontro con il sindaco le forze dell'ordine e i responsabili della cooperativa che gestisce il centro alla montagna, bene allora ieri sera ho avuto la brillante idea di contattare l'assessore comunale sig. Germano Masciotra (a me cugino) e già informato in passato di cosa stesse accadendo, mi ha così detto anche in maniera urtata, che l'istituto rimarrà così, che gli operatori resteranno quelli perché possiedono i titoli per farlo che noi abbiamo fatto soltanto una figura di merda nel far presente questo problema e che ci dobbiamo vergognare.... E che adesso verranno presi provvedimenti in merito... "tremo"..... Io allora l'ho ringraziato e gli ho augurato una buona serata questa è la situazione attuale se qualcuno ha idee, conoscenze, altro si facesse avanti... Io nn mollo buona giornata a tutti.
Il concetto da noi espresso sembra essere estraneo al consigliere comunale di maggioranza. Che ha ben pensato di dire di vergognarsi a cittadini che chiedono soltanto di essere informati di quanto accade. Un comportamento che non farà altro che accendere ancor di più gli animi degli abitanti di La Montagna. Un modo di fare che poi esaspera la popolazione e porta a commenti come questo: Io prego soltanto tutti gli abitanti della montagna a non aver paura di parlare noi dobbiamo difendere il nostro territorio e i nostri diritti, la nostra tranquillità, loro pensano che siamo quattro stupidi, che possono intimorirci,con la speranza che noi subiamo tutto quello che loro decidono di mettere in questo istituto ma non sarà cosi.