In questi giorni c’è stata la traslazione della casa comunale dai locali del seminario a quelli di via torretta; non è stata una traslazione come la santa casa di Loreto accompagnata dagli angeli, ma dai dipendenti comunali che alla rinfusa hanno trasportato il trasportabile. Ho sempre chiesto di vedere i lavori interni in corso di costruzione, ma non ci sono mai riuscito per giustificazioni varie. I sospetti che nutrii fin dal 2009, allorquando scrissi una lettera aperta, che ancora conservo, al sindaco protempore Mazzei, invitandolo a riflettere sulla utilità di spendere i 300.000,00 euro concessi per il sisma 2002 per l’immobile di via Torretta in quanto non avrebbero risolto i problemi per avere una sede comunale funzionale ed efficiente, a distanza di quasi dieci anni si sono confermati tutti.
Sarebbe bastato chiedere agli organi competenti una delocalizzazione della sede, cosa fatta peraltro anche da qualche altra amministrazione per il suo immobile, per iniziare la costruzione di una nuova sede. Addirittura nel corso di questi anni si sono spesi altri 350.000,00 mila euro per completare i lavori, ma i problemi sono rimasti tutti o, meglio ancora, si sono aggravati, perché i locali si sono rimpiccioliti per l’installazione di un ascensore che farà in continuazione su e giù, con il rischio reale di funzionare a settimane alterne per continui guasti.
Infatti quando il primo giorno mi sono recato negli uffici ristrutturati ho compreso che tutto era rimasto invariato, anzi peggiorato nel vedere locali più angusti e quella scala di collegamento tra i diversi piani in struttura metallica che si avvolge su se stessa e che certo non è l’emblema della sicurezza. Se a seguito di un non auspicabile movimento sismico i dipendenti e i cittadini che si trovassero dentro il Comune con grandissima difficoltà potrebbero portarsi fuori dall’edificio con una scala cosi strutturata. Ho notato inoltre servizi igienici senza finestre o prese d’aria e l’ascensore o montacarico non ancora istallato. Infelice è stata anche la decisione di trasferimento degli uffici nel mese di maggio dal momento che sono in corso le operazioni elettorali che richiede particolare impegno dei dipendenti che non possono essere distratti da altri lavori straordinari intra o extra moenia. Una riflessione finale voglio fare sui lavori di via Torretta. Il sindaco attuale ha sempre accusato i sindaci precedenti per non aver mai risolto il problema della sede comunale. A smentirlo non sono stati gli accusati, ma i fatti. Dante Alighieri nell’inferno aveva previsto la regola del contrappasso, ossia la pena uguale o contraria al peccato commesso. La teoria del contrappasso è stata regolarmente confermata. Proprio lui che ha speso oltre 650.000,00 euro per ristrutturare uno stabile, che tale era e tale sarebbe rimasto, lascia in eredità al paese il nulla, se non una sorta di stalli. Altri sindaci con le somme spese avrebbero lasciato una sede comunale degna di tale nome solo se avessero impiegate le stesse completando lo stabile adiacente il polifunzionale di via Marconi. Una sede comunale in quel posto non solo avrebbe avuto locali sufficienti per contenere tutti gli uffici, evitando ai cittadini di fare il pellegrinaggio per tanti sedi diverse, addirittura quella dei vigili urbani in contrada Maiella, ma anche un’area di parcheggio adeguata. In alternativa aggiungendo qualche somma in più si sarebbe potuto ipotizzare anche l’acquisto dei locali del seminario per far restare il Comune nel centro storico.
Su questo invito la cittadinanza a riflettere perché non si possono spendere 650.000,00 euro senza aver risolto nessun problema se non quello di aver pagato in tempo reale tecnici e ditte.
Il consigliere comunale Tullio Farina di “ Trivento che vorrei”