Agnone scende sotto i 5mila abitanti, l'ospedale muore e i politici locali si azzuffano sui social network

Redazione
16/05/2019
Attualità
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Il dato incontrovertibile da cui parte lo scontro sui social tra la vicesindaca di Agnone Linda Marcovecchio e il consigliere regionale Andrea Greco del Movimento Cinque Stelle è lo spopolamento di Agnone. Per la prima volta la Atene del Sannio, il paese più popoloso dell'altomolise scende sotto i 5mila abitanti. Sotto accusa oltre ai collegamenti fatiscenti, i pochi investimenti sulle famiglie e la mancanza di occupazione che sta diventando cronica è soprattutto l'ospedale di Agnone che ha perso i suoi servizi. 

La prima a commentare questo dato sui social è la vicesindaca che, chiama in causa Il portavoce agnonese in consiglio regionale.

"Il crollo del territorio è conseguenza delle note vicende riguardanti il nostro Ospedale - ha sottolineato Marcovecchio-  Conseguenze di scelte politiche, lontane e recenti, che stanno impoverendo di giorno in giorno il Molise, debole e incapace a svolgere una negoziazione con il governo per rivendicare il diritto alla sopravvivenza, anche e soprattutto attraverso il mantenimento di un nosocomio, come il San Francesco Caracciolo che, a detta dei vari esperti che si sono interessati all'argomento in questi anni, è stato un esempio virtuoso di gestione finanziaria, non meritevole di cadere sotto la mannaia delle restrizioni che ne hanno modificato i connotati. E' doloroso ricordare la struttura fiorente che è stata, dalle qualità così particolari, difficili da far comprendere a chi non ne ha avuto esperienza diretta nelle varie forme in cui si può venir a contatto con la realtà ospedaliera. E' doloroso constatare quanto il contesto socio-economico agnonese abbia risentito negativamente della perdita dei flussi delle presenze e delle attività legate al presidio sanitario, oggi in agonia terminale. Non ha senso, ora, scontrarci sul profilo delle diverse posizioni politiche perchè siamo tutti dentro la nave che affonda. Mi chiedo, senza polemica, se Greco fosse stato Presidente della Regione, quanto potere in più rispetto al Presidente Toma avrebbe potuto avere per influenzare uno sviluppo diverso dei fatti che ci rattristano, da tempo, di giorno in giorno. Voglio sperare che la sua collocazione politica possa essere per noi una ragione di ottimismo, pur sapendo che è un consigliere espressione elettorale dell'intero Molise che chiede attenzione e rivendica i diritti colpiti. Non è la Regione che potrà cambiare la rotta ma solo decisioni governative estreme che potranno determinare scelte forti, di rinnovati investimenti, per sostenere la ripresa e per ridarci la speranza di vita che stiamo perdendo. Si stanno tentando altre strade da percorrere. E' del pomeriggio la notizia e la comunicazione ufficiale, dal Comitato Nazionale Aree Interne, di approvazione del Preliminare di Strategia dell'area Interna Alto Medio Sannio, e siamo attivi per pervenire entro i tempi concessi, alla stipula dell'Accordo di Programma Quadro con i vari ministeri, per fruire, tutti i 33 comuni della SNAI, di diversi mln di euro di investimenti. Arriveranno, anche con il GAL Alto Molise, finanziamenti per alimentare processi validi per creare nuove forme di occupazione, quali filiere innovative che facciano leva sui valori insiti nel territorio, ma ci vorrà tempo. Un tempo che non risparmierà ulteriori perdite di popolazione e, permettetemi, se rivoluzione dovrà farsi, sarà necessaria una mobilitazione che dovrà porci sotto i riflettori nazionali come mai è successo nella storia di Agnone, che riprenda e vada oltre la contestazione del lungo lenzuolo bianco che ci riporta a vari anni fa. Restituzione della fascia, delle schede elettorali, saranno solo un inizio che, se non ci vede coesi, tutti, non sortirà i risultati che ormai vediamo sempre più lontani all'orizzonte. E Agnone, esempio invidiato di centro molisano vivo, colto, elegante, attivo, continuerà a perdere lo splendore che impallidisce di giorno in giorno sotto gli occhi di tutti noi, costretti, volenti o no, nel tempo, a fare i conti con tributi, fiscalità, mancanza di certezze e di opportunità che potranno indurci, con giustificato raziocinio, a scegliere di andare altrove, dove i nostri diritti saranno salvaguardati per logiche che non comprendiamo e non accettiamo, ma che prevalgono su tutto".

Dopo poche ore arriva la risposta del consigliere pentastellato. Una replica piccata in cui risponde punto per punto alla vicesindaca. 

"Ci tengo a spiegare una cosa alla vice Sindaco di Agnone, Linda Marcovecchio (ma queste parole sono rivolte a tutte le persone che si sono candidate al fianco di Donato Toma) - ha sottolineato-  che sulla sua pagina Facebook ‘piange’ per le questioni sanitarie che hanno colpito e colpiscono anche, purtroppo, l’ospedale della nostra città.

Ci tengo a dare una risposta perché sono stato chiamato in causa. La Marcovecchio si chiede cosa avrei fatto io se fossi stato Presidente di questa Regione. Innanzitutto sono parte di un MoVimento che è nato anche per contrastare queste forme di aggressione ai territori.  Ma, soprattutto, per il bene della mia regione e della mia città, non mi sarei mai candidato a sostegno di Donato Toma e di una coalizione sponsorizzata da Aldo Patriciello, il più grande portatore di interessi della sanità privata in Molise.

Io lavoro per contrastare ogni giorno la politica e il sistema che queste persone hanno messo in piedi. Lei, invece, con questi personaggi ci si è candidata contribuendo così, con tutta l’amministrazione agnonese, a lasciare la Regione Molise nelle mani di una maggioranza che non è altro che una massa politicamente informe, messa in piedi per consentire ai ‘soliti noti’ di mantenere il controllo sul territorio.

Ah precisiamolo, nonostante l’intera squadra del sindaco Marcovecchio si sia schierata a favore di Toma e della coalizione di centrodestra, la sconfitta ad Agnone è stata a dir poco ‘sonora’. Quindi le chiedo di assumersi la responsabilità delle sue azioni, prima di cospargersi il capo di cenere e fingere di osservare i problemi dall’alto dando le colpe ad altri. Sia chiaro, legittimo candidarsi e anche contrastarmi in campagna elettorale. Ma se oggi sono relegato al ruolo di minoranza, in cui è impossibile gestire e amministrare, è anche a causa sua.

Anche per questo, non potrà mai sapere cosa avrei fatto io se fossi stato Presidente della Regione. Può sapere, però, cosa ho fatto in questi mesi, nonostante sia all’opposizione. Ultimo, in ordine cronologico, ho evitato la chiusura della mensa ospedaliera che l’Asrem aveva già approvato affidando il servizio a una cooperativa esterna, quella dell’imprenditore Policella di Agnone, per un costo di 10 mila euro al mese. È grazie al mio intervento se la chiusura è stata scongiurata e se oggi la mensa continua ed essere gestita dai cuochi della struttura.

Non solo. Se oggi il servizio di dialisi è svolto in locali nuovi e adeguati è grazie al mio interessamento diretto. Certo, il presidente Toma è venuto a fare le cerimonie inaugurali intestandosi il risultato. Ma sapete benissimo anche voi di chi è il merito, come sapete benissimo che Toma neanche sapeva del’esistenza del reparto dialisi del Caracciolo e dei problemi che bisognava affrontare. Per la prima volta in Molise è stata approvata una mozione che prevede fondi per gli specializzandi medici e, sempre grazie a noi e al governo M5S, sono stati presi provvedimenti concreti per ridurre le liste d’attesa.

Non mi dilungo nel raccontare tutte le battaglie che sto portando avanti e che i molisani conoscono perché ho premura di raccontarle costantemente sulle mie pagine. Mi fermo alla sanità. Tutto questo basta? No, cara Linda Marcovecchio, non basta e non mi accontento. Perché avrei voluto governare questa regione e offrire una chance al mio territorio.

Da dove avrei cominciato? Beh, ad esempio con i Commissari e con i Ministeri avrei avuto un atteggiamento collaborativo e propositivo per il bene dei molisani, non avrei certo tenuto il comportamento distruttivo del presidente Toma che gli sta facendo la guerra e che li ha portati in Tribunale. E, glielo ricordo ancora una volta, Toma è quello con cui lei si è candidata, è quello che ha riconfermato il Direttore Generale per la Salute, lolita Gallo, e il Direttore Generale dell’Asrem, Gennaro Sosto.

Certo, le conseguenze che paghiamo oggi sono il frutto della politica scellerata dei governi precedenti e sono soprattutto il frutto dei disastri che l’ingerenza politica ha causato nella sanità. Ecco perché abbiamo lottato tanto per togliere la gestione commissariale dalle mani del Presidente della Regione: questa è una vittoria, il punto di partenza, che ci intestiamo con orgoglio insieme al Ministro della Salute Giulia Grillo. Perché la politica ha già fallito.

Quanto ai Commissari, invece, ci tengo a chiarire che non sono espressione del MoVimento 5 Stelle, ma sono dei tecnici chiamati a ‘migliorare’ le condizioni della sanità pubblica molisana. E se dovessero andare in una direzione opposta alla nostra idea di ‘sanità pubblica’, saremo i primi ad alzare la voce con la coerenza che ci ha sempre contraddistinto. La stessa coerenza che chiederei, come grande cortesia nei confronti dei molisani, a chi si candida con partiti sostenuti e che sostengono l’esistenza politica di Aldo Patriciello, e che poi piangono su Facebook preoccupati per ‘la fine’ dell’Ospedale pubblico di Agnone e della sanità pubblica molisana. Noi, intanto, continueremo a lavorare alacremente nell'interesse dei cittadini. Potete starne certi!"

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