Tullio Farina: Dichiarazione di voto sul conto consuntivo 2018  del Comune di Trivento

Consumato l’avanzo di amministrazione scaturito dal dissesto finanziario.

Tullio Farina
22/05/2019
Attualità
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 Anche sul conto consuntivo 2018, ultimo di questa muta e refrattaria maggioranza, non  entro  nel merito delle singole voci  dal momento che ogni osservazione cadrebbe nel vuoto,  considerato il fatto che l’assenza di ogni dibattito o confronto è stata una costante fissa di questo consiglio comunale la cui connotazione si è esplicata nella semplice alzata di mano per dire un sì, peraltro muto.  E’ sempre stata una costante fissa che ad ogni mia osservazione ha fatto riscontro un silenzio tombale. E’ una dichiarazione di voto  al  singolare dal momento che devo prendere atto con amarezza che anche il gruppo “ Trivento che vorrei” si è liquefatto nel disinteresse e nell’ignavia tanto da non essere neanche più presente alla sedute consiliari. Mi auguro che i cittadini a quei candidati uscenti e che si ripresentano chiedano il resoconto del loro impegno e di tutto ciò che hanno fatto e soprattutto chiedano che hanno detto e fatto inserire a verbale per risolvere i problemi della collettività.

Faccio presente che il conto consuntivo 2018 non è altro che la conclusione del bilancio di previsione ballerino del 2018 sul quale ho già espresso voto contrario e che ha subito in itinere ben 14 variazioni di bilancio di cui solo quattro approvate dal consiglio comunale mentre tutte le altre sono state   ratificate  dall’organo  consiliare che per legge è deputato alla variazioni. E questo la dice lunga sul ruolo mortificante in cui è caduto, il consiglio ridotto a semplice esecutore delle decisioni prese dall’esecutivo.

Questo bilancio consuntivo, ultimo della gestione Santorelli, è la dimostrazione di come in cinque anni si sia dissipato il cospicuo avanzo di amministrazione che si era creato dopo il dissesto finanziario, consistente in 2.149.184,49 di euro. Ed infatti solo nell’anno 2018 sono stati utilizzati come avanzo di amministrazione 1.172.000,67 euro  prelevati  dalla somma iniziale.  E’  pur vero che sono rimasti altri  1.206.604,99 euro, ma di  essi  ben 1.009.060,44  euro sono vincolati nel modo seguente: 576.281,80 euro sono quelli di dubbia esigibilità ,ossia potrebbero anche non riscuotersi e sicuramente non si riscuoteranno visto l’andazzo degli ultimi cinque anni; 58.918,64 euro è il debito che si ha nei confronti delle società partecipate quale il consorzio industriale di Boiano  -Campobasso ; 528.223,50 euro sono i debiti dovuti a contenziosi vari, quali la sanzione ricevuta dall’ Europa per la ex  discarica di Macchialaccavone e la causa Berardinelli; 4.708,46 euro è la somma da accantonare per la liquidazione di fine mandato per il sindaco, mentre 30.000,00 euro sono destinati agli investimenti previsi per legge. Alla fine solo  8.472,50 euro  è  la somma disponibile come avanzo di amministrazione effettivo da spendere.

 L’avanzo della gestione di competenza bilancio 2018   ha fatto registrare un  residuo di euro 214.112,07  solo perché c’è stato  l’utilizzo di 1.172.000,67 euro presi dai  precedenti avanzi post dissesto. Se non ci fosse stato tale utilizzo ci sarebbe stato un disavanzo di 957.000,00 euro 

 C’è da dire inoltre che per la causa Berardinelli sono stati accantonati solo 120.000,00 euro, mentre l’importo intero da pagare, di cui alla sentenza n 141 dell’11/3/2019, è di 204.103,00 oltre IVA e spese legali. Se si fosse impegnata l’intera somma saremmo andati giù di parecchio.  Pertanto dalla stelle si è passati alle stalle.

Fatto però sconcertante è l’aver utilizzato oltre un milione di euro di avanzo amministrazione senza aver minimamente coinvolto la minoranza per accertarsi se c’erano delle priorità di intervento nelle opere da realizzare come se l’amministrazione fosse rappresentata da un satrapo persiano o un signore rinascimentale. La gestione verticistica dell’Ente è una caratteristica che si  è  rafforzata  dal 2009 e che si è tramandata fino ad oggi. E a dire che prima del 2009 si era combattuto per cambiare metodo di gestioneamministrativa  e per abbattere una simile modo di amministrare. E’ proprio vero al peggio non c’è mai un limite

 Infatti la  considerazione da fare  è che i  1.172.000,67 di euro spesi come quote dell’avanzo di amministrazione per la costruzione di opere pubbliche non hanno individuato bene la priorità degli interventi, una tra queste la ristrutturazione e la messa in funzione dell’acquedotto  Troccoli, almeno nella diramazione verso Trivento che non solo non avrebbe fatto mai mancare l’approvvigionamento idrico, ma avrebbe nel contempo fatto risparmiare le spese di fornitura di acqua nei confronti di Molise Acque.

Sull’impianto di sollevamento dell’acquedotto Troccoli, costruito negli anni 90 dalla Comunità montana Trigno medio Biferno, per conto del Comune di Trivento, e costato quasi cinque miliardi delle vecchie lire c’è da fare un amarissima considerazione, perché esso è l’emblema dello sperpero delle somme pubbliche. Le quattro amministrazione comunali che si sono succedute dal 2001 oggi colpevolmente e distrattamente nel corso di quasi venti anno lo hanno lasciato abbandonato e mandato in rovina. Oggi di esso non è rimasto quasi più niente, neanche i resti delle pompe di sollevamento Pertanto responsabilità politiche, morali ed anche contabili gravano sulle spalle degli amministratoti pro tempore. Altro che buona amministrazione ed uscita dal dissesto finanziario

 Sulla base di questi dati sconcertanti forse si comprenderà il tombale silenzio quinquennale; di solito i guai, come bravi monelli, si combinano alla chetichella. Relativamente ai servizi a domanda individuale c’è da precisare che non tutti quelli considerati tali dall’apposito decreto ministeriale sono stati presi in considerazione.

 Nel prospetto a pag. 62 manca infatti la percentuale di compartecipazione per l’utilizzo della struttura comunale, quale quello dell’edificio polifunzionale dato in continuazione in concessione Per gli altri servizi c’è da notare la sperequazione  tra gli stessi poiché si sono registrate differenze di coperture assai diversificate come ad esempio il 61% per le mensa scolastica , il 133% per il servizio di illuminazione delle lampade votive e solo il 7% per gli impianti sportivi ben sotto il 27% previsto per legge.

Sembra poi normale che per il sevizio sulle lampade votivi si applichi una percentuale di copertura oltre il 100%, per arrivare addirittura al 133.? Evidentemente è stato possibile perché i defunti non parlano e quindi non possono protestare.

Manca giustamente tra i servizi a domanda individuale obbligatorio quello del trasporto scolastico per la scuola dell’obbligo perché non rientrante tra essi, ma nonostante ciò l’Amministrazione in carica, pur essendo uscita dal dissesto finanziario nel corso del 2013 ha continuato a battere casa   sebbene sollecitata continuamente da me a non farlo per dare non solo un segnale alla popolazione di essere usciti dal dissesto finanziario, ma anche come un gesto di gratitudine per aver contribuito con le somme versate per il pagamento di esosi tributi alla risoluzione del problema.

Nel settore dei lavori pubblici, sebbene avessi chiesto in tre piani della trasparenza la formazione di albi professionali e delle ditte all’inizio di ogni anno mediante avvisi pubblici, niente è stato fatto, solo sterili e vuote assicurazioni a farlo, continuando così nell’elargizioni di incarichi e lavori in modo amicale, parentale e clientelare Ho compilato sulla scorta dei dati in mio possesso l’elenco di tutti gli incarichi con le relative somme dal  maggio 2014 ad oggi e ne è venuto fuori un grandissimo  battaglione di assoldati ed arruolati composto da quasi 140 professionisti, scelti in modo discrezionale , alcuni dei quelli avevano presentato i loro curriculum qualche settimana prima , alla faccia di chi li aveva presentati da tanto tempo. Non lo pubblico perché avverto io l’imbarazzo per voi che in cinque anni non siete stati capaci di creare un meccanismo che attuasse i principi della trasparenza,  delle  pari opportunità e della proporzionalità

 

 Manca infine una relazione politica e morale dell’esecutivo dal momento che la  cosiddetta” relazione della giunta” allegata al conto  altro è solo una relazione prettamente tecnica predisposta dalla responsabile del settore finanziario e firmata anche da altri. Sarebbe stato opportuno e doveroso che la giunta avesse presentato una sua relazione politico-morale che avesse spiegato   quali accorgimenti fossero stati presi per diminuire l’evasione tributaria, per la riduzione delle spese non indispensabili e soprattutto la priorità degli interventi.

Voto contro il conto consuntivo 2018 perché esso è la diretta conseguenzadella  gestione  dei bilanci di previsione degli anni precedenti,  che hanno visto una pressione fiscale quasi  identica a quella in vigore durante gli anni del dissesto finanziario. E’ un voto solitario e non di un gruppo consiliare che, come già detto, si è liquefatto e la cui liquefazione dovrebbe essere spiegata da altri che si sono ripresentati al giudizio degli elettori.

Lascio il consiglio comunale che mi ha visto presente    dal 1977 al 2000 e dal 2014 al 2019  al quale ho dedicato buona parte della mia vita, trascurando la mia famiglia, soprattutto i primi due figli, che adesso stanno anche lontano  con molta delusione per questi cinque anni caratterizzati dall’assenza di ogni forma di dialettica e dal costante e continuo rifiuto di accettazione di qualsiasi proposta o idea, come se si stesse facendo un gioco al dispetto. Pertanto non sento il dovere né di salutare e né di ringraziare i compagni di viaggio dentro un carrozzone, quale è stato il consiglio comunale, senza sterzo e senza finestrini per cui né si poteva modificare direzione di viaggio  né tanto meno si poteva vedere dove si andasse e né tanto meno faccio il bilancio della mia attività amministrativa perché esso spetta agli elettori che mi hanno votato e ai quali va il mio ringraziamento per la fiducia accordatami.

Ringrazio invece il segretario comunale che con la sua presenza ha garantito quella trasparenza degli atti che era latitante dal 2009 e che ha ben compreso quali erano i doveri e soprattutto i diritti di un consigliere comunale mettendo a disposizione gli atti in tempo reale, addirittura “ ad horas” e senza eccesivi formalismi, sempre nel rispetto della legge. Un solo esempio di trasparenza negata: nel 2013 su 704 determinazioni adottate ben 383 non sono state pubblicate; nel 2014 su 783 determinazioni adottate ben 191 non sono state pubblicate E quando ho fatto richiesta scritta degli atti sono stato accusato di ostruzionismo ed è stato chiesto anche l’intervento del Prefetto.

 Lo ringrazio per aver ripristinato le regole del gioco, se ci fosse stato lui dall’inizio del mandato amministrativo tanti incidenti spiacevoli e tanti contenziosi non ci sarebbero stati con risparmio anche  economico  per il Comune; mi mancheranno i lunghi colloqui con lui per la quadratura del cerchio su tanti atti poco chiari. Non gli risparmio però, alla luce di un’amicizia sincera e non ipocrita, la critica per non aver preso posizione sul procedimento di   alcuni provvedimenti, come l’approvazione della variante al piano di fabbricazione, che così come proposto e con una delibera ancora in corso di pubblicazione, non poteva essere approvato nell’ultima seduta di fine mandato. In tal senso gli sollecito la risposta ai miei quesiti di chiarimento Gli auguro di cuore di trovare un consiglio comunale ed un esecutivo migliori degli attuali, perché penso che più in basso di così non si possa cadere.

 

Trivento li  22/5/2019                        

                                                          Il consigliere comunale di “ Trivento che vorrei”

                                                                                   Prof Tullio Farina

 

 

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