Ballottaggio a Campobasso: lo scontro tra alleati di governo e il centrodestra trasparente

Viviana Pizzi
03/06/2019
Attualità
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L'argomento che terrà banco nella politica campobassana fino a domenica 9 giugno sarà il ballottaggio tra Maria Domenica D'Alessandro (centrodestra) e Roberto Gravina (Movimento Cinque Stelle). In realtà il vero scontro è tra gli alleati di governo Lega e pentastellati. Che ripropongono in salsa campobassana quello che sta accadendo in ambienti romani. Dove il presidente della Camera Roberto Fico ha dedicato il 2 giugno ai rom e agli immigrati oltre che agli italiani e Matteo Salvini ma lo stesso Luigi Di Maio hanno sostenuto che non era il caso di farlo in un giorno che non doveva essere divisivo. 

E se in ambienti romani è il presidente  del Consiglio Giuseppe Conte a minacciare di staccare la spina, in ambiente molisano i due competitor se la lottano all'ultimo voto. E le differenze tra i due ci sono eccome, non è certo vero che votare l'uno o l'altro è proprio la stessa cosa. 

Roberto Gravina, capogruppo dell'opposizione pentastellata durante l'amministrazione Battista, sappiamo bene chi è. Si tratta di un avvocato 42enne che non ha mai espresso posizioni estremiste contro i migranti o contro i rom. Possiamo benissimo definirlo il Roberto Fico del Molise. Pure nella sua opposizione non ha mai usato toni sguaiati o da campagna elettorale. Lo ha sempre fatto con cognizione di causa. La sua esperienza amministrativa la ha accumulata nei cinque anni di opposizione, dove ha potuto imparare a conoscere la macchina amministrative che potrebbe guidare dal 10 giugno in caso di vittoria. 

Chi lo appoggia? Di sicuro tutto il Movimento Cinque Stelle e parte del centrosinistra di matrice Battistiana che è uscito pubblicamente dicendo di votare Gravina. Tra questi gli ex consiglieri comunali del Pd Michele Durante e Lello Bucci. Un accordo sotto banco con altri esponenti della coalizione di Antonio Battista non è da escludere. Io amo Campobasso ha sostenuto di mettersi al centro tra le due candidature. Ma ci sono singoli esponenti della lista civica i quali sostengono senza timore di smentita di votare per Roberto Gravina. Nessuno ha sostenuto di votare per Maria Domenica D'Alessandro. 

Maria Domenica D'Alessandro candidata del centrodestra non ha mai avuto esperienze nell'amministrazione di un comune. La sua unica candidatura in politica risale al 4 marzo 2018 quando è scesa in campo con la candidatura alla camera in quota Fratelli d'Italia. Avvocata con le idee di voler cambiare radicalmente la gestione della città. Con il suo sguardo di donna, vede però questa figura legata alla sicurezza e al ruolo di madre favorendola nelle leggi a favore degli asili nido e della gestione dell'infanzia. Ma si sa bene che la donna non è solo questo. 

Chi la appoggia? Di certo il ministro degli interni Matteo Salvini. Arrivato due volte a Campobasso per sostenerla. La appoggia l'assessore regionale Vincenzo Niro che è il vero deus ex machina della candidatura. La Lega, che in città supera di poco il 10% in realtà va in piazza ad appuntarsi la medaglia che è dei Popolari per l'Italia con il 15% ottenuto e soprattutto di quei candidati, come il probabile vicesindaco in caso di vittoria (Salvatore Colagiovanni) che fino a gennaio era nella maggioranza di Battista. E il resto del centrodestra? Sembra essere trasparente. Forza Italia e Fratelli d'Italia sono gli ultimi due partiti della coalizione. Non hanno fatto arrivare nessuno a sostegno della candidata. Che pur chiamandosi di centrodestra rappresenta quasi esclusivamente la Lega. Gliu altri non sono arrivati a Campobasso e non organizzano convention per la candidata sindaca. Quasi a esprirmere disinteresse verso una partita che è esclusivamente Salviniana. Nonostante il lavoro di Vincenzo Niro e dei transfughi dell'era Battista

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