Riduzione dei parlamentari, Tartaglione: si approva una riforma picconando la Costituzione

Annaelsa Tartaglione
11/07/2019
Attualità
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Proprio oggi, nel disinteresse generale, si è approvata in Senato la riduzione del numero dei parlamentari. 
Si promuove l’intenzione di attuare la democrazia rappresentativa ma l’esordio è pessimo, si approva una riforma picconando le fondamenta della costituzione nel silenzio e nella disinformazione generale. 
Per questo motivo oggi, insieme ai colleghi  della Commissione Affari Costituzionali abbiamo deciso di organizzare un convegno dal titolo ‘La rappresentanza politica al bivio - Le riforme costituzionali all’esame delle Camere'.

Un dibattito pensato per approfondire, grazie anche al prezioso contributo di eminenti esponenti accademici, le due proposte di riforma costituzionale che sono da più di un anno all’esame delle Camere: la prima prevede la riduzione del numero dei parlamentari elettivi a 600, 400 deputati e 200 senatori, rispetto agli attuali 945, proposta già approvata da entrambe le Camere in prima lettura e che proprio oggi l’aula del Senato ha votato in seconda deliberazione, la seconda invece introduce il cosiddetto referendum propositivo ed è già passata alla Camera in prima lettura ed ora è all’esame di Palazzo Madama.
Della riduzione del numero dei parlamentari e del referendum propositivo si conosce forse solo la loro parte più superficiale, utile alla propaganda e alla retorica, con ben poca consapevolezza nell’opinione pubblica delle forme e dei contenuti di tali riforme.

Tutto ciò mi sembra molto grave, in una congiuntura in cui si avanzano forti richieste di partecipazione diretta dell’opinione pubblica e degli elettori, e a cui queste riforme vorrebbero dare risposta, seppur condivendo il principio sulla riduzione del numero dei parlamentari, una riforma infatti già portata avanti dal governo Forza Italia-Lega, non condividiamo oggi i modi e questa rincorsa su i tempi in un clima che oscilla fra il silenzio, l’approssimazione e la mistificazione.

Dopo la mia introduzione ai lavori, le relazioni del professor Davide De Lungo, docente di Diritto Pubblico presso l’Università San Raffaele, sugli incontri e scontri fra modelli in una democrazia, e quella del professore di Diritto costituzionale presso l’Università di Firenze, Giovanni Tarli Barbieri, sulla riduzione del numero dei parlamentari.

A seguito delle relazioni, l’inizio della Tavola rotonda con gli interventi dell’on Stefano Ceccanti (Partito democratico), dell’on Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) e del sen. Nazario Pagano (Forza Italia). A chiudere la discussione, moderata dal giornalista de “Il Tempo” Pietro De Leo, il sen. Lucio Malan(Forza Italia) Capogruppo Vicario del Senato.

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