Caterina Cerroni:“Questo mondo fa troppo chiasso. Io non sento più quello che penso.”

Caterina Cerroni
03/09/2019
Attualità
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Caterina Cerroni:“Questo mondo fa troppo chiasso. Io non sento più quello che penso.”

Dopo una notte lunga 14 mesi serve silenziare la musica dalla consolle del Papeete Beach per ricordare che una flat tax che aumenta le disuguaglianze tra le persone è il problema, non la soluzione.

Bisogna farsi largo tra crocifissi e rosari, Vangelo e stimmate, per accorgersi che la follia di gabbie salariali per cui un medico del nord deve guadagnare più di uno del sud non può avere cittadinanza nel Paese dei grandi divari regionali.

È necessario mettere da parte la calca delle dirette social per non restare indifferenti alla disumanità dei decreti sicurezza, illegalità della politica dei porti chiusi, criminalizzazione di chi soccorre sostituendosi allo Stato.

E non serve un voto su Rousseau per sapere che non deve accadere mai più, che la priorità è cancellare tutto questo.

Ma prima di ogni speranza di cambiamento viene il potere: 
quando chiude un ospedale, quando una persona perde il lavoro, quando un minore è in pericolo alla frontiera dell’Europa, 
potere non sia mai più un controverso sostantivo pesante di paura ma sempre un verbo carico di speranza, restituito alle persone.

P.S. Ci sono luoghi più importanti, però sarebbe bello se le nostre pagine, i nostri profili diventassero uno spazio su cui condividere idee e preoccupazioni, speranze e proposte per la politica di domani. Chissà che qualcuno non ci ascolti, troppo tardi e finalmente.

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