Debito sanitario da 60 milioni di euro: Don Francesco Martino spiega il deficit e ipotizza delle soluzioni

24/11/2019
Attualità
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 Il 21 novembre a Roma il  tavolo tecnico con i ministeri affiancati con all’ordine del giorno il Piano Operativo Sanitario del Molise (la relazione integrale con tutti i dettagli nei prossimi giorni sarà inviata alla struttura regionale). Tavolo tecnico a cui hanno preso parte i commissari Giustini e Grossi, la direzione regionale della Salute (c’erano la Gallo e Tamburro) e il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Regionale, Scafarto. Da indiscrezioni pare che il “tendenziale” (dunque suscettibile di variazioni anche notevoli) del disavanzo vada verso i 50 milioni e oltre di saldo negativo. Prima dell’arrivo dei commissari il saldo, sempre negativo, era però di 15,7 milioni di euro (che tra l’altro aveva trovato intera copertura dall’attuale giunta regionale). Tutto ciò, in poche parole, darà vita ad una serie di ripercussioni necessariamente sfavorevoli. Su quanto accertato laconico il commento del governatore della Regione, Donato Toma: «Questo risultato – ha detto – certifica il fallimento della procedura di commissariamento. Voglio invece ringraziare – ha chiosato Toma – la dottoressa Scafarto la quale si è messa al completo servizio della struttura regionale».

 Don Francesco Martino il sacerdote agnonese schierato a difesa del San Francesco Caracciolo  di Agnone e della sanità pubblica, analizza il deficit e ipotizza delle soluzioni, concludendo: "La cura è dura ma necessaria. Non si può continuare cosi"


"Il tavolo tecnico di giovedì 21 novembre 2019 avrebbe accertato un disavanzo tendenziale, prima delle coperture della fiscalità, pari a 60 milioni di euro circa.
Da cosa può essere determinato?
1. In primis l'extrabudget previsto di €. 14,8 milioni.
2. La Regione Molise è risultata molto sollecita nel saldare la mobilità passiva verso le altre Regioni, tanto da risultare un buon pagatore. Il dato però certifica un forte aumento di questa, e anche un differenziale tra questa e la attiva che si è ridotto di molto.
3. In merito alla mobilità attiva, risulta che Regione Molise non riesce a recuperare tutto quanto erogato dagli operatori privati a cittadini di altre Regioni, anzi sarebbe in credito da anni di somme rilevanti, soprattutto da Regione Campania, che ha contestato molte prestazioni a Regione Molise come inappropriate o fruibili presso le strutture della stessa Regione e quindi non giustificate. La somma delle variabili 2 e 3 producono un deficit di cassa, valutabile in circa 10-12 mln. di euro.
3. La spesa per il personale è diminuita, con il blocco del turnover over e i pensionamenti, e non può essere imputata come causa del deficit, nonostante l'attività aggiuntiva in essere.
4. Dal 2015 non risultano trasferiti da Regione Molise al Bilancio Sanità 6 mln di euro annui relativi alla fiscalità, e questi fanno fino al 2018 circa 18 mln. di euro. 
5. La fiscalità che Regione Molise deve trasferire per le aliquote ed accise relative ammonta a 18 mln di euro per il 2019.
6. Regione Molise con legge apposita ha stanziato dal suo bilancio 15,6 mln. per coprire alcune sue pendenze.
Alla luce di queste considerazioni, emerge il seguente quadro:

Disavanzo stimato                 60 mln
Coperture fiscali                   -18 mln
Interventi Regionali              -15,6 mln
TOTALE DISAVANZO            26,4 mln.

Tenendo presente che il disavanzo prima delle coperture si è attestato dal 2014 da un dato di 60 mln. a una media di 42-45 fino a scendere nel 2017 ad un valore pari a 35,1 mln. e risalire già al 2018 alla cifra di 35,8 mln, coperto con l'aiuto delle altre Regioni, ci troviamo punto e daccapo.

Come si può coprire:
Trasferimenti rimanenti regionali        2,4 mln.
Azzeramento dell'extrabudget            14,8 mln
Revisione concessioni er.privati         20 mln.
Revisione contratti di appalto est.        4,8 mln.

Per recuperare semplicemente i 42 mln. di euro per mantenere in equilibrio il sistema, sono azioni da porre in 2 anni. Per quest'anno si devono raccogliere 26,4 mln, per il prossimo 42 mln., e non è sano toccare la spesa per il personale e per l'erogazione diretta dei servizi sanitari, l'ammodernamento tecnologico specifico sanitario, i presidi. 
Da qui la necessità urgente di accordi di confine con le Regioni limitrofe anche in merito ai pagamenti per velocizzare le azioni di recupero crediti e anche stabilire con chiarezza le prestazioni riconosciute che verranno pagate agli erogatori privati, riducendo i tempi tra anticipo regionale e rientro crediti, ma anche effettuando un controllo effettivo e un monitoraggio costante delle stesse, che, se riconosciute già inappropriate o inutili, non vanno anticipate da Regione Molise.

La cura è dura, ma necessaria, purtroppo. Non si può andare avanti così."


 

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