Agnone, minoranze e 5 stelle:Sindaco dimettiti, intanto prove tecniche di alleanza giallorossa per il Comune

Maria Carosella
01/01/2020
Attualità
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Conferenza indetta dalle minoranze al comune di Agnone dai gruppi politici Nuovo Sogno Agnonese, Identità e Futuro, e M5S. Al tavolo Saia,Scarano e Greco La conferenza aveva come obbiettivo quello di informare al meglio la cittadinanza su fatti emersi nell'ultimo consiglio comunale del 23 dicembre 2019.

Punto cruciale di un esplosivo consiglio comunale il progetto di una centrale a biomasse depositato da una azienda romana, da installare su territorio agnonese ma prossima al centro abitato di Belmonte Del Sannio. Il progetto però ha creato una vera e propria insurrezione delle minoranze al comune di Agnone del M5S, di tutti i sindaci altomolisani in prima fila la sindaca di Belmonte Anita Di Primio e di Lega Ambiente.

Ma in quella seduta il sindaco dichiarò e ha ribadito in una recente intervista alle televisioni che l'imprenditore interessato al progetto era da lui stato contattato e aveva scoperto tramite una visura camerale, di avere una stanza in affitto, dove esercita la sua professione di avvocato, presso lo studio romano di un avvocato con quote societarie nell'azienda interessata ad installare la centrale a biomasse. Quest'ultimo punto fece paventare alle opposizioni e al M5S l'ipotesi di un conflitto di interessi. Il progetto sulle biomasse a detta delle consigliere Marcovecchio e Melloni, e' stata la causa delle dimissioni dalle loro cariche di assessorati di peso, lavori pubblici e bilancio.

Nella conferenza Saia, Scarano, Greco hanno ribadito che nel consiglio comunale convocato per il 7 gennaio 2020 alle ore 17 molte saranno le questioni da chiarire su questa vicenda compresa quella di fare ulteriore luce sulle motivazioni delle dimissioni delle ex assessore. Hanno ribadito che come forze politiche di opposizone e M5S non hanno avuto esitazioni ad abbattere barriere ed eventuali divisioni e distinguo per trovare unità e punti di convergenza per contrastare un progetto che minacciava il territorio e i cittadini dell'Alto Molise.

Scarano affermava che le dimissioni della Marcovecchio e Melloni, assessori al bilancio e ai lavori pubblici, non sono nate con il progetto delle biomasse bensi vengono da molto lontano e che il progetto sulle biomasse e' stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo e metteva sotto la luce dei riflettori le numerose variazioni di bilancio e affermava "difronte a reiterati comportamenti hanno deciso di staccare la spina" Il giudizio unanime sulla gestione Marcovecchio e' stato quello di nullismo, approssimazione, mancanza di programmazione, superficialità e Saia ha detto: "in questi tre anni e mezzo questa amministrazione non ha fatto nulla e non ha uno straccio di programmazione per il futuro. Questo territorio ha bisogno di persone che affrontano quortidianamente i problemi che emergono e di programmazione e più tempo si perde e più i cittadini perdono fiducia" Tutti hanno ribadito che le dimissioni del sindaco sarebbero doverose, come tutti hanno ribadito che di fronte a ogni emergenza e per il bene di Agnone non esisteranno steccati politici tra opposizioni e M5S. Prove tecniche per un governo della città di Agnone giallo-rossa?

 

 

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