Il 5 febbraio ricorre la 7° Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, celebrata per la prima volta in Italia il 5 febbraio 2014, quando venne ideata e istituita dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna.
La campagna Spreco Zero, anticipando il Rapporto Waste Watcher 2020, che sarà presentato il 5 febbraio, nel segno della prevenzione degli sprechi per la salute dell’ambiente e dell’uomo, ci fornisce alcuni dati.
I dati della campagna Spreco Zero e la hit degli sprechi degli italiani
Stando alla campagna Spreco Zero, oltre 2.200.000 tonnellate di cibo si sprecano ogni anno nelle case degli italiani, per una stima di 36,54 kg a testa e un valore di quasi 12 miliardi di euro.
Questi, sommati ai 3 miliardi 293 milioni della filiera, ci portano ad oltre 15 miliardi di euro in totale.
Scorrendo il Rapporto Waste Watcher 2019, gli effetti della sensibilizzazione sono ben visibili:
- il 64% degli intervistati (2 italiani su 3) dichiarano di gettare il cibo solo 1 volta al mese o persino più raramente
- il 15% lo fa una volta alla settimana
- il 13% ogni 2 settimane
- solo l’1% dichiara di sprecare cibo quotidianamente
I dati sono indubbiamente più positivi rispetto alle rilevazioni 2014/2015 quando 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo ogni giorno.
Negli ultimi 5 anni lo spreco alimentare, nella cosiddetta hit degli sprechi degli italiani, ha superato, di gran lunga, sprechi idrici, energetici e monetari.
Il settore alimentare è quello in cui si spreca di più per il 74% degli italiani, seguito da spreco idrico (per il 48%), dallo spreco legato alla mobilità (per il 25) e da quello legato all’energia elettrica (per il 22%).
Meno evidenti lo spreco di denaro e di tempo.