La seduta monotematica del consiglio regionale su Campitello Matese e Capracotta ha provocato i commenti a margine del Movimento Cinque Stelle, del PD e di Michele Iorio.
"L’impegno del MoVimento 5 Stelle - si legge in una nota- sul Comparto Montagna parte da lontano, già nella scorsa legislatura, e oggi ha registrato una tappa importante di un percorso che tende a rivoluzionare l’intero sistema gestionale del settore. In passato abbiamo denunciato più volte lo sperpero di denaro pubblico, le strutture fatiscenti, i fondi disponibili ma fermi, il sistema di ‘scatole cinesi’ che ha frenato lo sviluppo di Campitello Matese.
Lo scorso anno la Regione avrebbe potuto rompere questo sistema ma non lo ha fatto quando ha deciso un accorpamento societario non risolutivo, come avevamo denunciato già a febbraio 2019. Non solo: secondo la Corte dei Conti, come scritto nella relazione al giudizio di parifica per il 2018, lo stesso accorpamento rischia di far saltare il Piano di liquidazione di alcune società e sembra fatto più per salvaguardare i creditori e non l’interesse pubblico. Ora la proprietà degli impianti passerà ai Comuni, quindi è fondamentale che la Regione individui subito il percorso giuridico giusto per passare dal vecchio al nuovo sistema.
Davanti a un quadro simile abbiamo incontrato sindaci, imprenditori e operatori, li abbiamo ascoltati, li abbiamo portati in Commissione, abbiamo chiesto e ottenuto un Consiglio monotematico durante il quale è stato votato all’unanimità un documento importante, un indirizzo forte.
Abbiamo impegnato il governatore Donato Toma ad avviare le procedure di liquidazione delle società ancora esistenti, a trasferire al Comune di San Massimo sia la titolarità degli impianti di risalita sia le risorse necessarie per ammodernare l’impianto di innevamento artificiale, l’impiantistica sportiva e i servizi. La Regione dovrà destinare ogni anno somme adeguate al comparto, garantire l’attività sportiva e turistica nei comuni di San Massimo, Roccamandolfi e Capracotta, dovrà aprire un Tavolo permanente con enti locali e con tutti i soggetti coinvolti, prevedere adeguate azioni per formare nuovi operatori turistici e maestri di sci.
Attendiamo la Giunta alla prova dei fatti. Dal confronto con chi ‘vive di montagna’ è venuto fuori un concetto: finora la Regione Molise ha fallito nella gestione di un patrimonio naturale che da decenni langue, Regione che deve smetterla di (non) saper fare l’imprenditore, per tornare a fare programmazione. Per questo siamo felici che la maggioranza abbia votato la mozione unitaria, ma colpisce la disinvoltura con cui ha sconfessato quanto ha deciso essa stessa solo un anno fa.
Insomma, abbiamo perso altro tempo. In Molise abbiamo perle naturalistiche soprattutto montane, ma in pratica non abbiamo impianti sciistici visto che anche quest’anno sono tutti chiusi. Nella nostra regione, infatti, è divenuto impossibile programmare l’apertura della stagione invernale. Ciò vuol dire che gli operatori non possono accogliere prenotazioni; vuol dire uccidere il settore.
Oggi, però, abbiamo posto le basi per porre fine a tutto questo. Anche perché i soldi ci sono. Ci sono tramite gli 8 milioni di euro di fondi, ancora fermi, nell’ambito del Patto per il Sud, tramite i 30 milioni di euro concessi con il CIS per lo sviluppo del versante Nord di Campitello, tramite le nuove risorse stanziate per la Strategia nazionale delle aree interne, tramite la realizzazione del Parco nazionale del Matese e tramite la normale programmazione europea post 2020.
È il momento dei fatti e questa può essere la strada giusta per valorizzare concretamente le nostre montagne, rispettando e supportando enti locali, imprenditori, operatori e, di conseguenza, tutti i cittadini utenti".
A questo commento si unisce quello della consigliera Micaela Fanelli: "Una brutta pagina di pianificazione territoriale, che oggi può trasformarsi in percorso virtuoso di scelte coraggiose per il futuro di Campitello Matese, del Parco del Matese e per tutto il Molise.
Oggi il Consiglio regionale ha fissato un punto di svolta nell'infinita agonia del comprensorio montano e sciistico molisano. Una rivoluzione culturale, il mio auspicio, che superi la mancata programmazione e capacità di gestione di Campitello, che quest’anno ha raggiunto il suo apice negativo, compromettendo l’intera stagione invernale.
L’accelerazione della liquidazione delle società in essere, la titolarità degli impianti a San Massimo, la gestione ai privati, il sostegno economico attraverso finanziamenti europei, nazionali e regionali certi, questo il succo del documento redatto e approvato all'unanimità dell’Aula per quanto riguarda Campitello, che ora il Governatore Toma e la sua Giunta dovranno al più presto trasformare in atti precisi e puntuali, ridando centralità ai territori, agli operatori, ai lavoratori e alle popolazioni che vivono la montagna. E subito dopo il passaggio nella legge di stabilità regionale.
Ci siamo stretti la mano, senza appartenenze politiche o territoriali, oggi in Aula e ci siamo impegnati a trasformare la mozione in disposizioni legislative subito. Nessuno dei consiglieri che hanno espresso il proprio assenso tornerà indietro. Questo il mio auspicio reso in modo fermo. Sì, perché l’Aula ha scelto, ma la Giunta non si sa come la pensi. Ad oggi assenti, non solo fisicamente! Tutti. Nessuna dichiarazione. Nessuna presenza o vicinanza al territorio.
Proprio per questo non ci fermiamo qui, insieme ad altri colleghi, abbiamo presentato la richiesta di consiglio monotematico sul Parco del Matese, perché è necessaria una programmazione territoriale strategica generale e innovativa, che sappia tenere insieme – e non dividere - soprattutto valorizzare a dovere, sia le potenzialità del Parco che del comprensorio sciistico come entità dello stesso sistema turistico, economico e ambientale.
Occorre altresì fare chiarezza sul finanziamento di 10 milioni per l’Ecomont e oggi non abbiamo riposte da via Genova. Sul mio sito (http://www.micaelafanelli.com/atti-in-consiglio/cis-mancato-accesso-agli-atti/) pubblico oggi le lettere che fanno spallucce e sostanzialmente negano la possibilità di esercitare la possibilità di controllo che è un obbligo di ogni consigliere regionale.
E proseguendo, un plauso e un invito a seguire l’esempio. Proprio Capracotta può rappresentare un modello virtuoso, sulla scia del grande lavoro e delle felici intuizioni delle amministrazioni locali e degli operatori. Serve rifinanziare la legge 13 del 2003, in particolare per non gravare sull'amministrazione per quello che riguarda le diseconomie di scala inevitabili per una piccola realtà. E serve valorizzare Monte Capraro, continuando a immaginare e sostenere attività collaterali legate agli sport invernali e al sistema di accoglienza. Per parte nostra, anche approvando la PDL sul giardino della flora appenninica.
La Regione deve adottare soluzioni che calzino alla perfezione su tutti i territori interessati, capaci di inserirsi nel Green New Deal europeo e di sfruttare gli indirizzi e i finanziamenti comunitari, a cui il Molise potrà accedere con il nuovo ciclo della programmazione 20202027, continuando a credere nella strategia nazionale delle aree interne. E concretizzare quanto previsto nell’astratto Piano del Turismo, a partire dalle azioni di Mkt. Oggi sono i nostri maestri di sci, i nostri operatori economici, gli unici che fidelizzano e fanno attrattività territoriale. Ma abbiamo bisogno di una spinta radicalmente diversa, all'avanguardia.
È tutto a portata di mano, basta solo volerlo, lavorare sodo e, soprattutto, crederci.
Perché il grido di dolore dei sindaci, degli operatori, dei lavoratori, dei turisti e dei cittadini del Matese, di Capracotta, dell’altissimo Molise e di tutti i paesi che puntano sul turismo e lo sport di montagna e della neve, si trasformi nella certezza che sapremo scrivere una nuova pagina di sviluppo sostenibile non solo per le nostre montagne, ma per tutto il Molise".
A questi si aggiunge Michele Iorio: "Per la prima volta, oggi, i Comuni del comprensorio di Campitello Matese si sono presentati uniti in Consiglio regionale per difendere quello che ritengo essere un bene prezioso per il Molise. Sia a livello naturalistico che finanziario con la sua stazione sciistica.
Sono sempre state un convinto assertore delle azioni di rilancio perseguendo, da sempre, la logica del coinvolgimento dei Comuni.
Tanto da aver sostenuto la realizzazione di un Consorzio degli sport invernali inserendo, per la prima volta, anche la città di Capracotta .
Oggi è arrivata finalmente l’opportunità per dare maggiore rilievo ai Comuni mettendo al sicuro la proprietà delle strutture che devono restare in mano pubblica. L’ho detto anche in tempi non sospetti .
Spero che si impegnino subito gli 8 milioni del Patto per il Molise non ancora impegnati per finanziare, per la prima volta, il comprensorio sciistico di San Massimo.
E spero che i 30 milioni del CIS, che possono essere utilizzati anche per il finanziamento del comprensorio di Roccamandolfi, possano essere la vera scintilla che dia rilancio al turismo invernale in Molise.