CASTIGLIONE MESSER MARINO - L’alpino Paolo Petrella è tornato finalmente a casa, sia pure soltanto grazie al ricordo alimentato dai dati anagrafici impressi nel metallo del suo piastrino militare.
Dalle steppe ai monti del Vastese, dalla Russia a Castiglione Messer Marino. Quasi settanta anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, la famiglia del militare ha avuto la possibilità di riavere quell’oggetto, un piccolo pezzo di metallo che racchiude, simbolicamente, il coraggio, l’orgoglio di un italiano, di un soldato caduto per la propria Patria. Uno dei tanti, troppi eroi che hanno versato il sangue sul fronte russo. E anche il sangue di un castiglionese ha arrossato la neve della steppa.
Giovedì 19 aprile è stata una data storica per Castiglione Messer Marino e per la famiglia Petrella. Presso la sede municipale si è svolta una semplice, ma commovente cerimonia: la consegna di un piastrino metallico contenente la matricola ed i dati anagrafici dell’alpino Paolo Petrella, deceduto sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale.
Per esplicita volontà della famiglia del caduto la cerimonia si è svolta in forma privata. Il commissario prefettizio Giovanni Giove ha accolto nel palazzo municipale i parenti dell’alpino Petrella. Parole toccanti e di alto valore morale quelle pronunciate dal funzionario dello Stato in ricordo del sacrificio dei soldati dell’Armir.
Il commissario Giove ha poi consegnato ai due anziani fratelli del militare, presenti in Comune insieme alle mogli e ai nipoti, il piastrino appartenuto al proprio congiunto e una targa commemorativa. Il piastrino è stato recuperato a Miciurinsk, in Russia, nel luglio del 2009, da Antonio Respighi, presidente dell’associazione Alpini, gruppo di Abbiategrasso, sezione di Milano. Proprio Respighi si è adoperato affinché l’oggetto giungesse tra le mani dei parenti dell’alpino Petrella.