Coronavirus, ecco il dettaglio della riunione della task Force regionale

17/03/2020
Attualità
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Si è riunito in mattinata, in video conferenza, il Tavolo permanente sull’emergenza Coronavirus,
insediato presso la Presidenza del Consiglio regionale.
Ha presieduto e moderato l’incontro il Vice Presidente dell’Assemblea, Gianluca Cefaratti, che ha 
anche introdotto i lavori. 
Presenti all’incontro: il Presidente della Giunta regionale, Donato Toma, il Sottosegretario alla 
Presidenza, Quintino Pallante, il Direttore Generale dell’ASREM, Demetrio Florenzano, il Direttore 
del IV Dipartimento della Regione, Manuel Brasiello e il Direttore del Servizio di Protezione Civile
regionale, Alberata De Lisio. Tutti hanno svolto una lunga e approfondita relazione sull’attività 
posta in essere dalle rispettive strutture per la gestione dell’emergenza e per il contenimento del 
rischio contagio in Molise. Gli stessi hanno risposto anche alle tante e dettagliate domande rivolte 
dai Consiglieri regionali, che hanno voluto esprimere anche dei suggerimenti e delle proposte.
Introducendo i lavori il Presidente Toma ha dato notizia di aver formalizzato la nomina del 
Direttore regionale della Salute, Lolita Gallo, a referente sanitario regionale per i contatti con gli 
omologhi nazionali del Ministero della salute e del Dipartimento di Protezione Civile.
Il Presidente ha quindi ricordato la recente emanazione delle sue ordinanze: n. 4, sulla 
riprogrammazione dei servizi minimi dei trasporti; n. 5, sul ritiro dei farmaci per consentire la 
consegna degli stessi anche ai volontari; n. 6, sugli autotrasportatori che sono stati esonerati dalle 
quarantena, ma che devono necessariamente indossare appena usciti di casa i dispositivi protettivi 
individuali; n. 7, sugli elenchi da fornire a alle prefetture relativi ai dipendenti delle ditte che 
effettuano trasporti di merci di prima necessità per consentire agli organi di polizia di controllarne i 
movimenti.
Toma ha informato i Consiglieri di aver costituito e insediato l'Unità di crisi regionale, costituita
dallo stesso Presidente della Giunta, che la presiede, dal Sottosegretario alla Presidenza, dai Prefetti 
di Campobasso e Isernia, dai due Presidenti di Provincia, da un rappresentante dell’ANCI Molise, 
dai presidenti degli Ordini dei Medici di Cb e IS, dal Direttore generale e dal Direttore Sanitario 
dell’ASREM, dal Direttore generale alla Salute, dal Direttore del IV Dipartimento regionale, dal 
Direttore della Protezione Civile regionale e dal Commissario per il rientro dal deficit sanitario.
Parteciperanno alle riunioni dell’Unità di crisi anche esperti che di volta in volta saranno invitati per 
fornire contributi su particolari aspetti in discussione. L’Unità di crisi, è stato rilevato, è chiamata a
sopraintendere a tutta la gestione e la programmazione della rete sanitaria operante in Molise. 
Come pure Toma ha voluto annunciare che il Direttore del IV Dipartimento regionale Brasiello, è 
stato da lui nominato anche referente unico regionale, per i contatti con il Commissario unico 
nazionale per gli acquisti, Arcuri.
L’Unità di crisi ha anche deciso –ha ancora riferito il Presidente- di accentrare le informazioni 
ufficiali nelle figure del Presidente della Regione e del Direttore generale dell’ASREM, per evitare 
la diffusione di notizie non ufficiali e imprecise. 
Importante per Toma è poi la decisione dell’Unità di crisi di mettere a disposizione dell’ASREM tre 
unità, un informatico, un epidemiologo e di un ingegnere, provenienti dall’ARPA, che già stanno 
elaborando un modello di sviluppo probabilistico del virus sul territorio molisano sulla base delle 
esperienze riscontrate in altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto). Si tratta solo di 
probabilità, stato specificato, la cui verifica totale o parziale dipende dai comportamenti sociali dei 
cittadini rispetto alle ordinanze e restrizioni emanate dalle autorità competenti.
Toma ha poi riferito di aver incontrato le strutture sanitarie private, sia di grande dimensione, 
Neuromed e Gemelli, sia quelle più piccole, ricevendo da loro disponibilità a collaborare in caso di 
necessità. Il dl in uscita, ha detto ancora il Presidente- dovrebbe dettare procedure precise e 
stringenti per il coinvolgimento dei privati. Coinvolgimento che, comunque –ha sottolineato-,
avverrà solo nel caso in cui le strutture sanitarie pubbliche siano saturate. Della cosa lo stesso 
Presidente ha investito direttamente il Direttore regionale della Salute.
Rispondendo poi alle sollecitazioni di vari Consiglieri circa le problematiche riscontrate da diverse
categorie, artigiani, commercianti ecc. per la mancanza di liquidità, il Presidente ha riferito che 
alcune misure sono già incluse nel Dl in uscita e che altre potrebbero, come richiesto dalle regioni, 
essere previste in successivi provvedimenti. La Regione, purtroppo, non è competente per 
sospendere termini. Quando ha avuto spazi di azione, ha prontamente agito, vedi scadenze 
Finmolise e riprogrammazioni fondi comunitari lo ha fatto.
E anora, rispetto alle problematiche sollevate per i trasporti pubblici, Toma ha detto che in queste 
ore scade il termine fissato per le varie imprese per rimodulare il servizio. Verificheremo –ha detto-
il lavoro fatto, e poi decideremo di conseguenza. 
Toma, comunque, ha tenuto a precisare che l’Unità di crisi sovraintende solamente la sicurezza 
sanitaria, per quel che concerne il controllo del territorio per il rispetto delle misure restrittive dei 
vari provvedimenti governativi e regionali sono competenti le Prefetture, i Sindaci e le polizie 
municipali.
Il Presidente della Giunta, infine, ha accolto la sollecitazione di alcuni Consiglieri a verificare 
l’attivazione di un numero verde per un supporto psicologico alla popolazione che in questo 
momento vive condizioni emotive molto forti.
Il Direttore dell’ASREM Florenzano, invece, ha rilevato che ad oggi: sono stati eseguiti 254 test, 
dei quali 234 erano negativi e 20 positivi; dalla giornata di ieri sono in terapia intensiva due pazienti 
provenienti da altre regioni; per tanto ci sono 5 pazienti in terapia intensiva, 4 in malattie infettive e 
12 in isolamento domiciliare; questa notte si è registrato un altro decesso per coronavirus. 
Florenzano ha quindi illustrato i contenuti del Piano operativo messo a punto per gestire 
l’emergenza. Piano che -ha specificato- è comunque in continua evoluzione a seconda del mutare 
delle situazioni.
Il Piano prevede fasi di livelli successivi. Per la gestione del Covid è stato individuato l’Hub 
regionale al Cardarelli di Campobasso, con posti di terapia intensiva e di malattie infettive.
Nella prima prima fase, sono previsti un totale di 10 posti di rianimazione e 9 posti letto di malattie 
infettive. 
Per la seconda fase, invece, si prevede un innalzamento a 13 posti letto per terapia intensiva, con 
l’aggregazione di medicina di accettazione e di urgenza, e a 21 posti letto di malattie infettive, con 
l’accorpamento di urologia.
Nella terza fase, poi, con l’accorpamento del blocco operatorio, i posti di terapia intensiva salgono 
a 19, mentre quelli di malattie infettive a 37, utilizzando tutto il 5° piano del Cardarelli.
La quarta fase, in ultimo, quella di maggior gravità dell’emergenza, e prevede il coinvolgimento 
delle aziende spoke, in particolare Termoli ed Isernia, nonché delle private accreditate Neuromed e 
Gemelli. In quest’ultima fase, dovendo interessare le strutture spoke per il Covid, è previsto 
l’utilizzo, come sta già accadendo, degli stabilimenti sanitari di Larino e Venafro per la gestione di 
malati con necessità di livello assistenziale più basso, senza terapie intensive.
Per quanto concerne il Piano assunzionale, il Direttore ha dato notizia che nella giornata di sabato è 
stato adottato un avviso per il reclutamento di 20 unità di anestesisti e 6 di malattie infettive. E’ 
stata poi attivata la procedure per stipulare contratti a tempo determinato. Si sta valutando anche un 
coinvolgimento all’interno dell’ospedale dei medici di specialistica ambulatoriale. In aggiunta è
É stata avviata anche un’interlocuzione con i medici in pensione per valutare un loro volontario 
rientro in servizio in caso di necessità.
Per l’effettuazione dei tamponi, il DG ha evidenziato che si stanno seguendo le procedure 
ministeriali, con l’eccezione di Termoli, in quel caso, per salvaguardare il nosocomio e organizzare 
una sua riapertura veloce ma in sicurezza, si è fatto uno screening diverso.
In proposito Florenzano ha dato anche notizia della riapertura, prevista per domani, dell’Ospedale 
San Timoteo di Termoli. Riapertura che avverrà in maniera contingentata a seconda di un’attenta 
verifica sul personale, con un graduale aumento di funzionalità. Oggi si sta montando la tenda per il 
pre triage ed è stato distribuito al personale il materiale di protezione. Florenzano ha voluto 
sottolineare il buon lavoro di contenimento del rischio contagio svolto nell’Ospedale
bassomolisano, azione che ha portato non solo a ridurre la propagazione del virus, ma a riaprire al 
pubblico quel presidio così importante in questo particolare momento. Ciò in netta diversità a ciò 
che è accaduto all’ospedale di Ariano Irpino, e agli abitanti di quella cittadina, che hanno vissuto 
una situazione simile a quella di Termoli. Situazione che in quel caso pare essere un po’ degenerata 
tanto da arrivare nei giorni scorsi alla chiusura del nosocomio e alla messa in quarantena dell’intera 
cittadina. La cautela adottata per Termoli, ha sottolineato ancora Florenzano, era determinata 
dall’opportunità di mettere sotto controllo la struttura, quindi ad evitare il diffondersi del contagio, e
in ultimo a superate velocemente le varie fasi per riaprire in sicurezza il presidio. 
Rispondendo alle domande dei Consiglieri il DG ha anche precisato che al memento sono operativi 
50 ventilatori polmonari, compresi quelli delle sale operatorie. Per i posti letto di terapia intensiva è 
stata data l’autorizzazione ad aumentarli del 50%, quindi fino a 45, ma, come detto, nel Piano 
operativo, a seconda delle fasi in cui ci si può venire a trovare, sono previsti 19 a Campobasso, 14 a 
Isernia e 15 a Termoli.
Circa la richiesta di utilizzo del farmaco anti artrite, Florenzano ha precisato che l’AIFA ha 
autorizzato la sperimentazione per 250 pazienti, e che comunque al momento il farmaco è 
impiegabile solo in caso di estrema gravità. Sollecitato poi sulle difficoltà riscontrate per le 
donazioni di sangue nella zona di Agnone e nel Basso Molise il Dg ha detto che, per Agnone è stato 
tutto sbloccato, per l’altro caso sollevato avrebbe compiuto gli approfondimenti opportuni. Ad ogni 
modo –ha detto- il percorso di donazione deve avvenire all’interno di standard di massima 
sicurezza, ci siamo rivolti primariamente ai donatori conosciuti e ufficializzati, proseguiremo con i 
vari protocolli necessari alle distinte condizioni riscontrate.
Rispondendo poi sul controllo sanitario delle persone in domicilio controllato o in isolamento 
volontario, Florenzano ha riferito che nessuno verrà lasciato solo e che la struttura demandata, il
Dipartimento di Prevenzione, come riferito dal Presidente Toma, è stata recentemente implementata 
di organico con tre nuove unità specializzate.
Il Direttore del IV Dipartimento Brasiello ha illustrato quanto messo in atto in questi giorni per i 
dispositivi di protezione. In particolare ha detto, che sono state riservate le mascherine FFPP2 
all’autorità sanitaria, per il resto è stato messo a punto un piano di distribuzione che prevede livelli 
a scendere di attenzione per: Protezione civile, Forze dell’ordine, trasporto pubblico locale, enti 
territoriali, commercio (ipermercati e supermercati), la grande distribuzione. Tra oggi e domani 
saranno fatte le consegne. Brasiello ha poi ricordato che le mascherine non vanno utilizzate per tutte 
le 24 ore, ma all’occorrenza, restando valida la misura del rispetto di una distanza minima di 
almeno un metro.
Il Direttore ha quindi dato notizia dei contatti avuti con il Gruppo tessile Miroglio che per conto 
della Regione Piemonte sta mettendo a punto una fornitura importante di mascherine. Il Piemonte 
ha dato il proprio benestare al Molise per potersi inserire nella procedura già iniziata per mezzo di 
un apposito protocollo d’intesa al fine di ricevere una parte di quella fornitura. Intanto alcuni laboratori locali si sono riconvertiti e stanno producendo mascherine. A loro sono state indirizzate 
le varie richieste pervenute alla Protezione civile regionale dai privati.
Il Direttore della Protezione civile regionale De Lisio, infine, ha riferito che l’Unità di crisi, in 
attuazione anche delle direttive nazionali, ha definito le fasce di priorità per la distribuzione delle 
mascherine ad uso civile, non sanitario. Distribuzione che sta avvenendo in queste ore, sia con la 
consegna per mezzo dei volontari al territorio, che con il ritiro, presso le strutture demandate della 
Protezione civile regionale, da parte degli aventi diritto.
Si stanno poi diffondendo le istruzioni dell’Istituto Superiore di Sanità per la sanificazione delle 
mascherine riutilizzabili. Come pure la De Lisio ha ricordato come la rete del volontariato sta 
provvedendo a consegnare a domicilio provviste e farmaci alle persone più fragili che hanno 
difficoltà ad uscire. Un esempio di sostegno alla popolazione più debole è il soddisfacimento 
pronto, da parte della rete del volontariato, della richiesta pervenuta dall’associazione dei pazienti 
reumatici che ha evidenziato la necessità di ricevere farmaci quotidianamente.
Il Tavolo permanente si è aggiornato ad una prossima riunione per seguire l’evolversi della 
situazione.
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