La mossa annunciata dal governo di stanziare 400 milioni ai Comuni che li utilizzeranno per distribuire buoni pasto e viveri alla popolazione indigente messa più a dura dalle misure restrittive imposte dal coronavirus non sembra far calare la tensione. Soprattutto al Sud. I sindaci chiedono risorse maggiori. E non cessano da Palermo a Napoli le segnalazioni su assalti ai supermercati e furti alimentari. Del resto è stata la stessa intelligence a parlare senza mezzi termini di «un potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee e organizzate»
Al sud tassi di povertà e lavoro sommerso più alti d’Italia
Il sud è una polveriera. Non ci sono soltanto i lavoratori forzati alla cassa integrazione che non hanno ancora ricevuto i soldi, ci sono anche i tassi di povertà e di economia sommersa più alti d’Italia. E soprattutto per chi lavorava in nero la situazione in questo momento di fermo delle attività è drammatica. Tre le regioni più in difficoltà: Calabria, Campania e Sicilia. E l’emergenza è tale che l’ammortizzatore del reddito di cittadinanza rischia di non bastare. Sul milione circa di famiglie percettrici del reddito di cittadinanza oltre 641mila sono del Mezzogiorno. È del Sud o delle Isole quindi il 61% dei nuclei che beneficiano del sussidio.
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