Caos 600 euro per gli autonomi: prima il sito Inps dice che conta l'ordine cronologico delle domande, poi la pagina scompare
Al via le richieste dall'1 aprile. Ma è confusione sui criteri. L'Istituto di previdenza avverte che distribuirà i soldi in base alla cronologia delle richieste. Poi toglie l'informativa dal sito. E in serata il presidente Tridico: "Nessun click day, non ci sarà alcun ordine cronologico delle domande"
di VALENTINA CONTE
31 Marzo 2020
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1' di lettura
ROMA - Uno scherzetto da pesce d'aprile. Il sito dell'Inps prima comunica che dall'1 aprile le domande per l'indennità da 600 euro - che spetta agli autonomi come bonus di marzo per i mancati guadagni dovuti all'epidemia - saranno valutate in ordine cronologico: chi prima arriva, prima prende i soldi. Poi nega il click day e cancella l'informativa online.
"Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi all'1 aprile collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato", dice in serata il presidente dell'Inps Pasquale Tridico.
Ribadisce cioè quanto scritto da Inps nel comunicato diffuso il 31 marzo: "Si ribadisce che non si tratta di un click day. Le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al 1° aprile, collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato che compare sulla homepage".
Eppure fino a qualche ora fa le indicazioni della stessa Inps erano ben diverse. Il sito dell'Istituto, nelle sue istruzioni online, riportava per ogni categoria di lavoratore coinvolto, la stessa dizione: "In ragione di quanto sopra, l'Inps riconosce l'indennità in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande". E le ragioni di "quanto sopra" sono proprio i limiti di spesa complessivi imposti dal decreto 18/2020 (Cura Italia).
Tetti imposti dalla legge - che come confermava un'autorevole fone Inps a Repubblica - obbligano di fatto l'Inps a stabilire un criterio di distribuzione dei 3 miliardi stanziati dal decreto del 17 marzo in grado di coprire 5 milioni di lavoratori.
Criterio ora sparito, almeno nella sua versione cronologica. Ma che aggiunge confusione a confusione. (Fonte Repubblica)