La scuola che fa... la differenza

Francesco Bottone
09/06/2012
Attualità
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CASTIGLIONE MESSER MARINO - La scuola che fa la differenza è l’istituto comprensivo di Castiglione Messer Marino.

Giornata conclusiva, ieri mattina, del progetto sul riutilizzo dei materiali di scarto e la raccolta differenziata dei rifiuti. Gli alunni delle varie classi, armati di palette, scopa e sacchi in plastica, hanno dato vita ad una giornata ecologica in piena regola. I bambini e i ragazzi hanno ripulito da cartacce e rifiuti il parco giochi del paese, l’area verde all’interno della quale sorge il monumento degli alpini, e la piazza antistante l’edificio scolastico.
«Si è trattato della giornata conclusiva di un progetto portato avanti, in tutte le classi, dall’asilo alle medie, sin dall’inizio dell’anno scolastico. - spiegano le maestre che hanno curato le attività - Con gli alunni siamo anche stati ospiti di un’azienda nel Pescarese che si occupa della trasformazione della carta e della produzione del cartone ondulato. L’intento del progetto, - continuano le insegnanti - è stato quello di educare i cittadini del futuro alla cultura della sobrietà, del riutilizzo dei materiali di scarto, della raccolta differenziata dei rifiuti. I bambini, nel corso di tutto l’anno scolastico, hanno assorbito questa cultura di attenzione all’ambiente e hanno insegnato ai loro famigliari come fare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti».
Il messaggio che è passato è quello del rispetto dell’ambiente, di una cultura della sobrietà anche nei consumi, intesa come lotta allo spreco e al consumismo sfrenato. E mentre all’esterno, in piazza, gli alunni si davano da fare con scope e palette, all’interno dell’istituto è stata allestita una mostra dei tantissimi oggetti, realizzati dagli studenti, utilizzando esclusivamente materiali di scarto, cioè i rifiuti. Ed ecco che le bottiglie dell’acqua diventano utili per costruire collane, oppure porta penne o altri oggetti per la casa. Come dire, qualsiasi materiale può avere un doppio uso, una seconda vita. E’ questa, in definitiva, la cultura del riciclo.
 

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