Sugli incarichi professionali Durante il primo settennato ( 2001 -2008) dell’amministrazione Corallo ricordo che gli oppositori pro tempore, tra i quali facevo parte pure io, si battevano per la trasparenza negli affidamenti degli incarichi professionali e dei lavori e contestavano il sindaco Corallo per la troppa discrezionalità nel modo di individuare tecnici e ditte. Conservo ancora tutti gli atti di opposizione ad un sistema che stava danneggiando il Comune
. Caduto politicamente Corallo per via del dissesto finanziario ed arrivati ai vertici dell’amministrazione comunale coloro che lo contestavano, nulla è cambiato, anzi il sistema di discrezionalità è stato perfezionato su misura . E pure non era difficile trovare una soluzione trasparente e chiara per l’affidamento degli incarichi. Sarebbe bastato, come suggerito da me fino alla noia, fare un avviso pubblico all’inizio dell’anno stabilendo il termine di presentazione e di scadenza delle domande per la formazione di un albo professionale entro il quale di volta in volta individuare sulla base dei curriculum presentati e di altri criteri stabiliti i soggetti idonei ad ottenere gli incarichi professionali o di lavori, attuando i principi di trasparenza, di rotazione e proporzionalità cosi come stabiliti per legge
E’ certamente vero che il responsabile di un settore non può essere condizionato da interferenze politiche, ma è altrettanto verso che l’organo politico deve dare direttive generali, precise ed imparziali nel regolamentare la ricerca dei professionisti e ditte per evitare così ogni forma esagerata di discrezionalità da parte di chi deve nominare, che potrebbe generare anche il minimo sospetto di favoritismi. Oggi invece quando le nomine suscitano clamore si assiste al teatrino dello scarica barile tra dirigenti ed amministratori con questi ultimi bravi a prendersi i meriti con i nominati e a mostrarsi vittime di scelte altrui nei confronti degli scontenti e i primi a lamentare l’assenza di direttive da parte dell’organo di programmazione in merito alla individuazione e scelta dei tecnici.
Nel passato si sono registrati casi in cui i prescelti avevano presentato il loro curriculum pochi giorni dall’incarico, mentre molti che avevano presentato le domande tanto tempo prima si sono visti emarginati. Insomma erano incarichi quasi telecomandati anche se avevano i requisiti di legge. Non penso che questo faccia onore ad una amministrazione pubblica. Quando nella passata amministrazione sono stato consigliere di opposizione nel piano della trasparenza ho sempre chiesto cha all’inizio di ogni anno l’amministrazione comunale pubblicasse gli albi professionali e alla fine dell’anno l’elenco degli incarichi affidati con le somme specifiche pagate sia ai tecnici che alle ditte perché è giusto che tutti i cittadini sappiano come vengano spesi i soldi.
Le mie proposte giudicate buone sono state sempre recepite nel piano approvato co formale delibera giuntale, ma mai attuate e poste in essere per cui il sistema fai da te è continuato indisturbato. Tantissimi sono i Comuni che si sono datati degli albi professionali distinti non solo per categorie, ma anche per importi il cui sistema funziona benissimo ed, in alcuni, casi favorisce anche l’imprenditoria locale. In tal senso ho anche consegnato all’amministrazione comunale una copia del regolamento di formazione e gestione degli albi, ma come si suole dire l’innamorata è rimasta sorda e cieca Quanto richiesto non mirava o mira a colpire nessuno, ma solo a garantire un principio di giustizia per evitare di far prendere molto a pochi e poco o quasi niente a molti.
Evidentemente questo modello di applicare e garantire la trasparenza non piace agli amministratori di turno, perché limita la discrezionalità nel conferire incarichi. Oggi il buon e altruista Pasquale, con somme pubbliche, che è ritornato in sella solo per l’incapacità gestionale di chi aveva preteso di sostituirlo, si fa forte pe’alto della che i suoi predecessori, secondo la migliore logica gattopardesca che tutto deve cambiare tutto per non cambiare niente, comportandosi come lui, hanno quasi riconosciuto la validità del sistema della sua prima amministrazione, abilitandolo così a continuare nella distribuzione dei pani e dei pesci dalla casa comunale delle beatitudini.
Sappia però che non sempre tutte le ciambelle escono con il buco e quando meno te lo aspetti tutti i comportamenti balzani vengono a galla All’inizio dell’attuale amministrazione il neo sindaco mi ha chiesto dei consigli ed io il primo consiglio che gli ho dato, rivolto anche al nuovo assessore ai lavori pubblici è stato proprio quello di regolamentare gli incarichi lavorativi e professionali in ossequio al principio della trasparenza di cui tutti si riempiono la bocca, ma poi nulla fanno per cambiare. Se vogliono continuare così facciano pure, ma non si abbia l’arroganza in ogni elezione di dire di voler scalzare il vecchio con la pretesa di cambiare perché a questo punto qualsiasi testa è buona per fare l’amministratore , anche quella di un asino , essendo dura, senza nessuna offesa ad alcuno.
Tullio Farina ex sindaco di Trivento